giovedì 6 maggio 2010

Struggente

Mio carissimo dottore,


le scrivo questo messaggio, perchè ieri tornavo in auto con il volume un po' alto, i finestrini aperti per far entrare sole, vento e fiori di quella giornata azzurro intenso che era e cosa passano alla radio?
'Notte prima degli esami'.



Cavolo, mi sistemo meglio sul sedile e mi concentro, in un attimo sono a quell'estate, a quando è nato il mio socondo-geMito.
In quel periodo l'ascoltavo molte volte al giorno, mi emoziona sentirla ora, beh, sulle note di questa canzone ripenso al fatto che le avevo detto quando avrei avuto il cesareo, con un certo anticipo sulla data, poi, un po' per timidezza, un po' perchè era già alquanto impegnato a quei tempi, non le avevo più scritto alcun messaggio.

 


La mattina di quel torrido giorno d'estate, mentre il mio alter ego femmina mi accompagnava in sala operatoria (sì, anche per questo sono tanto legata a lei), lei faceva colazione nei dintorni della compassionevole clinica milanese. 


Avrei potuto mandarle un messaggio, farle un cenno e lei sarebbe venuto. 


Quanto avrei voluto che fosse passato, che mi avesse tenuto un attimo la mano nel terrore di quel momento, mi avrebbe guardata con quel suo sorrisetto e la testa di lato, l'avrebbero fatta entrare, stare con me...lei è un dottore! Anzi, un giorno lei mi disse 'sono io il suo dottore...'.
Avrei voluto solo lei per l'indice di apgar del piccolo, non avrei voluto lo toccasse nessun altri.

 


Lei non se lo ricorderà, ma so che lei ha fatto colazione lì quella mattina per me.


E per questo le voglio così bene.


 


glielo dovevo dire

petunia

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