Ieri corso aziendale.
Di tale interesse che dopo mezz’ora mi sono lasciata cullare dalla parlata inglese con forte accento francese del docente ed ho iniziato ad osservare la classe.
Ero in una posizione strategica, di quelle che conquisti casualmente arrivando in ritardo..
Laterale verso il fondo dell’aula.
Mi e’ venuta la fissa delle mani.
Ho cominciato ossessivamente ad osservare le mani di quei giovani ingegneri, fisici e quant’altro che attenti ed interessati (?) fissavano il docente.
Non e’ la prima volta che lo noto, anzi.
I miei colleghi ing. hanno delle mani particolari.
Lisce, bianche, giovani, non usate. Insomma, sembra che proprio non abbiano mai lavorato quelle mani.
Forse dovrei prestare attenzione ai polpastrelli…. un po’ consunti dal digitare…forse.
Per il resto sono intonse.
Più o meno curate, sicuramente più curate di quelle delle poche donne che partecipavano al corso.
Sì, qui e’ il contrario, le mani delle donne ing. non sono per niente curate e sono molto maschili. Quelle degli uomini sono molto più curate e molto femminili.
Si', certo, chissenefrega!
Sta di fatto che queste mani non mi piacciono per niente, ne’ le une ne’ le altre.
Mi rimandano ad un tipo di personalità non matura, non vissuta, non pratica, non quotidiana, non so bene come dire… Sì, lavoreranno anche tanto con il cervello, ma conservano mani da ragazzini, anzi bambini.
E poi gli atteggiamenti, rispecchiano le unghie…. e le mani.
L’unico con le mani consumate e per niente curate (che anche così non mi piacciono), interveniva continuamente, con sicurezza.
Appoggiato alla sedia in totale apertura, testa un po’ sollevata verso l’alto, atteggiamento irrispettoso e supponente e anche rozzo e svaccato, beffardo di chi vuol far passare il messaggio “eh io già so…anche più di quanto ne sai tu”, quello che ogni intervento finisce con una risatina o un ghigno.. boh.
Poi c’e’ quello che la manicure l’aveva appena fatta, gesticola pacatamente, dritto e composto sulla sedia, molto polite, cerca di dare importanza a ciò che dice, e sembra crederci… mah.
Poi c’e’ quello con le unghie non mangiate… di più. Sì, mani candide ma unghie spaventose….questo e’ quello frenetico, che si agita sulla sedia, anche mentre parla, che termina con una risata un po’ fragorosa per spezzare l’imbarazzo e cerca con gli occhi l’approvazione di tutti….e si rilassa solo dopo parecchi minuti.
Non so se le mani rispecchino veramente le personalità.
Le donne non erano curate ne’ lì ne’ nell’aspetto…ed erano molto più mascoline di certi uomini.
Ma l’atteggiamento costante che c’e’ qua dentro, il comune denominatore e’ la supponenza.
Cavoli, dovrei fare un corso.
Sanno sempre qualcosa in più degli altri, ci credono, non e’ che sia vero, anzi.
Ma non perdono occasione di volerlo dimostrare con o senza educazione, portando il docente al limite della sopportazione.
Non so, io l’unica volta che ho capito, dopo una domanda secca senza sorrisi strani, che il docente non mi avrebbe insegnato proprio nulla ho lasciato l’aula.
E le mie mani sono usate e curate.
Emma con le fisse.
Qualcosa mi dice che il corso non è stato molto coinvolgente.
RispondiEliminatutta un'altra storia i medici invece...
RispondiEliminati ricordi? Era proprio febbraio!
petunia
Correre...corso molto tecnico!
RispondiEliminaPetu, per la tesi? Che periodo...almeno potevo citarti nella tesi, mia fedele accompagnatrice.. Se non ci fossi stata come avrei fatto?
Sempre Moi..
quanta antropologia, prossemica e rapporto emotivo delle mani con se stessi! mi viene in mente quando la Magnani doveva fare Medea e temeva di non riuscirci per via della voce consunta da alcool e fumo, allora chiese un consiglio ad Eduardo, e lui le rispose: falla cui mane!
RispondiEliminaEcco, a questo mi ha fatto pensare questa tua osservazione al microscopio degli arti, e che Tu saresti in grado di fare qualunque cosa con le tue mani
"usate e curate", e grazie d'avermi confermato quello che vado (sia pur in tutt'altro ambito) dicendo, della qualità, dell'espressività e dell'identità, che nelle mani si cela ed evidenzia.
Il sapere passa dalle mani.
RispondiEliminaLe mani avide di sapere parlano.
Emma
cerco di immaginarmi il rapporto emotivo delle tue mani con la tastiera mentre scrivevi ai "consolatori" su fb, e poi alle prese con lo spalmare la nutella!!! e la ripulitira orale delle stesse!
RispondiEliminaMani avide di schiaffeggiare
Mani avide di carezzare,
in luogo di cazzeggiare, mani..... e se ne potrebbe dire a iosa,
buona giornata "manesca"
aspetta che prendo il violino..
RispondiEliminapetu
mani che suonano!
RispondiEliminamani da "grandi" allora
manissime che violinano
parmi udire da quelle mani un'armonia melodiare