martedì 22 febbraio 2011


Cerco me stessa in un mondo irreale.
Rileggo e non mi riconosco.
Vivo di momenti fulminei e intensi dove tutto esplode repentinamente.
Poi la calma ritorna, l'oblio annebbia le sensazioni e forse questo mi impedisce di riconoscermi.
Mi vedo riflessa in uno specchio antico, usurato dalle infinite immagini che ha catturato.
Mi perdo.
Mi perdo nelle innumerevoli personalita' che mi appartengono.
Nei ruoli imposti, nei ruoli agognati, nei ruoli impossibili, nei ruoli reali, nei ruoli effimeri e tormentati.
Mi ritrovo nei sogni.
Forse sono nascosta in uno spazio ideale.
Inquietudine latente, un'ansia di evasione dal reale.

Chi sono io?

Emma

 

8 commenti:

  1. sticazzi, una domanda da niente...

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  2. cercare sé, rileggere sé, ecc., tutto fino a riflettersi; eppure i sogni non sono il riflesso di sé; ideale e reale, due luoghi nei quali è possibile perdersi; dentro di sé, l'unico luogo dove ritrovarsi; ma la domanda "chi sono io?", forse dipende da un quando, se siamo nel tempo.
    R.

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  3. Quel noi fuori della realtà, rilettura vana col divenire, bagliori che fanno pagare il prezzo dell'intensità, la calma piatta che ne segue e ottenebra, quel velo di vapore che offusca lo specchio, ma con tutto il pregresso riflesso.  Perdersi e rifugiarsi nell'altro da sé, nelle utopie irrealizzabili, nelle sofferenze messe in conto, nell'irrealtà (come sopra) .
    Già, i sogni! luogo privilegiato dal quale svegliarsi, per continuare ad interrogarsi, far emergere la latenza!
    Tu lo sai!
    Emma di certo,
    che intesse variazioni sulla sua varietà!

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  4. Ma ossessionefreud ha capito che siete due? Una petunia e l'altra emma?
    Sembra un po' confuso.

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  5. no, questa volta ci siamo
    p.

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  6. anonimo, ma pur sempre una zia!
    Tutta qui la tua perspicacia?

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  7. difficile far pace con se stessi..accettare cose che non vanno bene,come in un puzzle cercare di far incastrare bene ogni pezzo..credo che ogniuno di noi,non dipende certo dal sesso se m o f,viva con queste contraddizioni,si chieda più volte allo specchio"chi sono?",vorremmo essere altro,ma non possiamo,il vivere momenti fulminei è bello,ti da uno slancio vitale e se fosse solo questo ne serberai il ricordo bello per sempre..in fondo unop non può per fortuna o no,essere per tutta la vita felice o infelice,sono quei lampi fulminei che danno felicità,che ci fanno sentire vivi..non può piovere per sempre nè sempre il sole restare..buona giornata

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