domenica 31 ottobre 2010

Venticinquenne, manuale, sfida...


Mi sfida.
Si', torniamo a lui, al venticinquenne e al suo manuale.
Ormai il dibattito e' acceso.
Io convinta della sua inutilita', in fondo infastidita dal suo utilizzo. Soprattutto se preso alla lettera, sperimentato sulla pelle di giovani donne ignare, che diventano mero strumento per esercitarsi...cavie.
Che poi in fondo potrei semplicemente passare oltre e chissenefrega.
Ma lui mi racconta e io non sono remissiva di natura.
E allora insisto. Insisto sul fatto che potrebbe ottenere gli stessi risultati anche senza. Mi piace di piu' se tutto e' naturale ed emozionale. Lui potrebbe. Ma no...testa le 7 ore necessarie ad arrivare in camera da letto. Sette ore. Il tempo e' fondamentale, prezioso, non va perso. Alla fine lo spreca, parlano i fatti e quelle che veramente gli interessano non l'hanno nemmeno ricontattato.
Non accetta il mio punto di vista, come io il suo, anche in questo caso potrebbe bastare un chissenefrega per entrambi.
Se non fosse che e' arrivato un tizio....
Si', da qualche mese ha fatto la sua comparsa in azienda un giovane uomo singolare.
Ogni giorno fa la sua entrata in mensa allo stesso orario. Solo. Sempre solo. Mangia velocemente, si alza e se ne va.
Bello come nessuno li' in giro. Vestito come non si veste nessuno. Semplicemente impeccabile. Altero, mano in tasca, passo sicuro, sguardo fisso di fronte a se' che non ammette intromissioni. E solo. Questa cosa e' sorprendente perche' appartiene ad un gruppo come tutti noi, tutti mangiamo con qualcuno, e' triste andare in mensa da soli, e' quantomeno insolito.
La mia sfortuna poi e' essere sempre accompagnata da questo variopinto gruppetto di giovani ingegneri che sgomitano all'arrivo della greca e di miss tacco 12. Hanno subito i miei sorrisi indulgenti e condiscendenti per troppo tempo e adesso che sono io a sgomitarmi da sola quando lui arriva giocano a freccette e io sono il bersaglio. Che fastidio.
Loro possono commentare, incantarsi, fissare...io no, se voglio evitare di fare delle figure di merda a livello medie/superiori, si' il loro livello in questo campo e' quello.
Per due volte il tizio e' capitato in ascensore con noi. Non mi sentivo cosi' dai tempi delle medie quando sul pullman saliva il ragazzo carino che mi piaceva e le amiche ridevano, avete presente? Lui sale, loro ammutoliscono e mi fissano e poi fissano lui. Io vorrei sprofondare al -1. Tutto questo solo per aver detto che e' un bellissimo uomo, e' la verita' dopotutto. E cosa fanno? Invece di salire fino al IV piano scendono tutti allo 0 per lasciarci soli e ridono. E poi arrivano poco dopo e mi guardano con occhi a forma di punto interrogativo....imbarazzante, non per me, loro sono imbarazzanti. Non ho nessuna mira, mi manca solo la storia in ufficio...Dio me ne scampi. Per non contare che lui mi ha faticosamente detto solo ciao in quelle occasioni....molto faticosamente!!
Arriviamo al dunque.
Il venticinquenne mi sfida a conoscerlo, avvicinarlo e a parlare con lui. Senza manuale!
Sfida accettata. Sfida vinta. Al primo tentativo e senza manuale. E' anche simpatico.
Ma non posso dirlo.
Qui si', per appagare il mio io.
A loro no. Al venticinquenne no. Altrimenti, la prossima volta che mi trovero' davanti all'ascensore con lui e con loro mi toccherebbero quattro piani a piedi...

Emma

1 commento:

  1. pregasi comunicare esito sfida al ragazzo.
    (Bisognerebbe sempre fare le scale, ci si guadagna in salute)
    your p.

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