domenica 17 ottobre 2010

tra il luogo comune e il dubbio sentimentale



Carofiglio che cita Kurosawa ne 'L'arte del dubbio'. Rashomon. Metti un fatto accaduto e quattro testimoni e avrai quattro racconti diversi, quattro interpretazioni diseguali dello stesso fatto. 


Non lo so se mi va di ricominciare da capo, se mi va di rischiare ancora. 


Che cazzata dire sfidare la sorte, ma che sfidare, per un fatto così innocuo, mica ho detto che mi sarei messa a pattinare di venerdì sera in tangenziale. Va bene, stiamo quieti allora. Teniamo un profilo basso, bassissimo, quasi indifferente. Non amiamo neanche, ricordiamoci di non amare, immotivatamente sarebbe così strano, eh?! Quasi faticoso. E invece tra le infinite manifestazioni dell'agire e dell'umano sentire c'è anche l'amore gratis. Gratis, gratuito, senza nulla in cambio e senza un unico destinatario, amare di quell'amore che ti fa star meglio il solo provarlo. Che discende da te e non ti è suscitato e non è subìto. 


Ma quanto è forte 'sto nero d'avola, ha dentro tutta la forza del sole africano, mi riporta alla realtà in modo possente, quasi mi brucia in gola. No, i miei brindisi celebrativi sono tutti molto più soavi. Celebrare niente, ma lo verso lo stesso nel bicchiere più bello che ho, cinque minuti, da sola in cucina. Espiare i miei limiti con un vino cilicio. Sperequazione.


Anche 'Espiazione' mi sta parlando di colpa. Ma lì la colpa c'è. Il pensiero peccaminoso, invece, fa già colpevolezza? Il delirio ha un'attenuante? L'amore può essere giusto o sbagliato o è esente da aggettivi qualificativi? Ora ho bisogno di una definizione oggettiva di peccato e colpa. Ma l'oggettività dipende ancora una volta dall'emisfero di riferimento, così è come se tornassi di nuovo a Kurosawa.


Sperimentare nuovi modi di sentire, diversi e più profondi livelli di consapevolezza, meditare e iniziare a viaggiare dentro, ma per uscire e fondersi con l'universo mondo e spaccare lo stampo in gesso che il copione generazionale ha forgiato per noi.


Dieci figli mi renderebbero definitivamente redenta? No, ma farebbero di me una persona migliore.


Poi non capisco come diavolo possa essere stata Frida Kalho talmente obnubilata dall'amore per Diego Rivera, so solo che adoro il fatto che quando arrivò negli Stati Uniti e le dissero 'Ma lei è una vera surrealista', lei rispose 'Ma che surrealismo, questo è tutto il mio dolore, olio su tela'.


Infine ho capito che faccio psicologia con la volontà di riuscire a osservare un giorno i legami familiari come si osserva una ragnatela, all'alba, piena di rugiada.
E che non smetterò più di studiare.
petunì

9 commenti:

  1. ottima idea non smettere di studiare...

    RispondiElimina
  2. già, imprescindibile.
    Come la relazione.
    p.

    RispondiElimina
  3. io farei psicologia per cercare di capire se è possibile ripulirisi dalle erbacce per vivere l'essenza delle cose... dici che è possibile?

    RispondiElimina
  4. Ma non studiare per autoanalizzarsi...
    Non so, credo che su noi stessi ci sia sempre un filtro tra il reale e la percezione che ne abbiamo.
    Oggi ho una sensazione di tensione...ce n'e'?
    Emma

    RispondiElimina
  5. Qwe, è assolutamente possibile senza laurea in psicologia!
    Emma, tensione con una giornata così?!
    p.

    RispondiElimina
  6. Mah...
    Allora sono tesa io!
    Buona giornata, teso.
    Emma

    RispondiElimina
  7. Gocciolar legami?
    Osservarli scavare la superficie più impermeabile?
    Wellcome to the Club...Fight Club.
    Un abbraccio

    RispondiElimina
  8. Pety, rischio pubblicamente il ridicolo, 'n c'ho capito niente!
    Solo il tuo debole per il Nero d'Avola.
    E mica è poco!!!!    

    RispondiElimina
  9. Più che altro, legàmi agli sgoccioli.

    Pensieri sparsi, difficile capirci.

    petunypsilon

    RispondiElimina