Dalla fine dell'Atto Primo
- Io son,
Io son felice!
- D'amarmi dite ancora?
- Oh! Quanto v'amo! Io son felice.
- D'amarmi, dite ancora? Partite?
- Parto.
- Addio.
- Di più non bramo.
- Addio.
Dall'Atto Secondo
- Lo vedi? Ti sorrido...lo vedi?
Or son tranquilla...
Ti sorrido [...].
Amami, Alfredo
Amami, quant'io t'amo! Addio!
Violetta si fa giurare amore eterno, anzi, strappa la promessa di amore eterno e fugge.
Fugge innamorata, disperata per il sacrificio, ma forte.
Queste note riempivano la casa poche ore fa, nel tardo pomeriggio di una fine di luglio torrida, con le finestre aperte sul giardino che degrada verso un fontanile costeggiato da sambuco e rubinie e gelsi bianchi.
Mi piace sentire l'acqua che scorre piano.
Anche oggi mi sono avvicinata, la Callas mi arrivava forte e chiara, anche lì.
E' tra queste note che ti ho pensato.
E ho pensato di poter restare senza nulla, ma non senza parole.
Quello che avrei voluto alle origini.
Prima di rispondere ad un imperativo d'amore categorico e incontrovertibile.
Al quale mi sono consapevolmente arresa.
In preda ad un sentimento forte come un maestrale.
Non senza parole.
petunì-violetta
Me lo fai un corso di scrittura creativa? :-))))
RispondiEliminapetunia-creativa!
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