Eccomi qua, alle prese con la prima elementare e i primi elementarissimi compiti…
Ma il mio pensiero va oltre.
Vorrei essere capace di trasmettere il messaggio che studiare e’ importante ma non per i voti, non per far contenti mamma e papa’, ma per se’ stessi.
Io, che ho subito anche la scuola, farei qualsiasi cosa per farla vivere nel modo migliore.
Si’ perche’ i voti sono sempre stati un incubo. Mia mamma ha sempre preteso almeno il 7 in orale, almeno…e accettava solo il 6 in matematica.. per forza….
Capite? Io studiavo per prendere dei bei voti. Il confronto perenne con le compagne di classe…(che faceva mia mamma: “e la C. cos’ha preso?”)
Nightmare….
E io sempre a studiare…mi alzavo alle 4 del mattino per ripassare….ma per cosa??
Tutto sbagliato.
Mi sono passati tra le mani un sacco di libri che ho riscoperto dopo, perche’ allora non erano un piacere, erano un peso.
In quel periodo vivevo come sospesa…che spreco ragazzi..
Forse serve una sensibilita’ innata per scoprire questo aspetto della scuola.
Pero’, avrei voluto incontrare qualcuno che almeno avesse provato a dirmi “guarda che c’e’ altro…”.
Il liceo…Letteratura italiana, inglese, francese e tedesca….per cosa??? Per ritrovarmi poi all’universita’ a riprendere i libri delle superiori e cercare spunti e nozioni su cio’ che finalmente avevo scoperto… il vero piacere della lettura. Per scoprire che anche se non mi era piaciuto il Goethe de I dolori del giovane Werther, ho fatto delle Affinita’ elettive uno dei miei migliori compagni di viaggio… E Jane Austen???? Solo intravista e adesso vorrei fosse vissuta di piu’ almeno avrebbe scritto di piu’…. E Stendhal??? Si’, Il Rosso e il Nero, la Certosa di Parma…ma io ho scoperto poi da sola Armance e l’ho adorato…e le Lettere Persiane di Montesquieu…I saggi di Montaigne..e Flaubert??? Io non lo so, se la mia prof di francese fosse stata meno attenta ad abbinare la montatura degli occhiali alla pelliccia, forse ne avrei tratto maggior beneficio.
Si’ perche’ io amo la letteratura francese…e l’ho scoperto da pochi anni.
Tra poco la grande imparera’ a leggere, che meraviglia.
Ma come farle capire tutto questo??
Alla fine magari sara’ piu’ sensibile di me e lo scoprira’ da sola …speriamo!
(Passivamente) Emma
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Blog sentimentale.
lunedì 27 settembre 2010
Eh…la scuola…
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Ho capito che non si può farle capire l'amore per le parole, non si può, l'unica cosa che si può fare credo sia sollecitare la curiosità, raccontare, giocare con le parole, insinuare il tarlo senza forzature, se verà verrà.
RispondiEliminaEmma io credo che sia, generalmente (è ovvio che ci siano eccezioni), un problema generazionale.Io credo appunto che la continua e spasmodica rincorsa al voto e al confronto, sia più comune di quanto credi.
RispondiEliminaTutto si costruisce un pezzetto alla volta, quando i bimbi sono in grado di comprenderlo ma una cosa puoi farla : fare in modo che la scuola e i compiti siano una cosa bella, gratificante, una scoperta continua dando appoggio e fiducia quando non si riesce , gratificando anche tanto, troppo il più piccolo successo...è su una buona autostima che si costruisce l'amore per il sapere...e poi da grande magari sarà più un sapere fatto di libri e parole, oppure fatto di numeri e formule scientifiche, ma questo dipenderà dalle inclinazioni e dal carattere!
RispondiEliminae con l'esempio Emma.L' esempio è trascinante...petunia (ipocrita, ma con te sincera)
RispondiEliminaPrima riunione...le maestre: non fate confronti....Ragazzi, io ce la mettero' tutta..Petu pensa per quanti bambini sei d'esempio...su!Emma
RispondiEliminala stessa cosa che dico sempre anch'io!!!Per l'amor del cielo, non fate confronti!!!!Ma questo è davvero lontano dal mio modo di pensare.petunia chenonfaconfronti:)
RispondiEliminaComunque:"Chi apre la porta di una scuola, chiude una prigione..."V. Hugo.Emma
RispondiEliminami hai fatto venire in mente che quando ero al liceo presi 10- in un compito di chimica... Non fu così bello come avevo sempre immaginato prendere un 10 (meno...). I compagni di classe che mi guardavano come un alieno... l'impossibilità di fare meglio... e così (non so quanto volontariamente) feci peggio del peggio... al compito successivo presi 1 e mezzo.... 1 e mezzo...Non arrivavo alla media del sei! Ma mi sentivo meglio...
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