Domani partirò.
E per questo ti scrivo.
O meglio, ti scrivo perché domani prenderò un aereo e quell’aereo segnerà, in un certo senso, la fine di un altro viaggio, di un tango difficile e immortale nella sua dirompente e inattesa espressione creativa, iniziato solo da uno sguardo, che mi hai lanciato mentre sorseggiavo qualcosa al bancone dello stesso locale.
E poi ci siamo sfiorati la punta delle dita.
Un invito delicato e una risposta che era una promessa.
Un inizio lento, una poesia in nuce, che conteneva già tutta la tensione di una follia pura.
Ti ho amato come credo che si debba amare: in modo esagerato.
Innamorata di quell’amore che ti trasforma, intrisa della mia propria felicità.
E ogni giorno era di più.
Ogni giorno era la volontà di bucare lo spazio e arrivarti tra le braccia e sentirci stringere e farci fumo, sacro, indistinguibili nella stessa variazione di azzurro, in un altro tipo di danza.
Domani partirò e ogni volta che ti penserò sarà come tessere una tela, per la densità del sentimento che provo per te, che ti regalerò quando ci vedremo.
‘La trasmissione limpida dei pensieri, la sensazione che in un attimo, qualsiasi cosa pensassimo in due, poteva succedere’.
Fermi in quell’attimo mi piace pensarci.
Tienimi ancora per un po’.
Legata a te.
Ti bacio da toglierti il fiato.
Poi, di nuovo, dimentica.
petu
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Blog sentimentale.
giovedì 30 settembre 2010
lettera d'amore n. 2
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E come si può dimenticare?!Un viaggio.Un viaggio è un contatto, un'azione che unisce.Un viaggio, una chimera vola in alto...oltre.
RispondiEliminaElaborazione del distacco…Petu, e’ cosi’ intenso.Sembra cosi’ impossibile da dimenticare.Amare forte, odiare forte…..alle conseguenze pensiamo sempre dopo.Emma
RispondiElimina