Panificio di Via della Commenda.
Porte aperte per far entrare un po' d'aria, nella metà pomeriggio di un'estate milanese.
Entra anche una signora anziana.
Chiede qualcosa che dice di dover portare in ospedale, lì vicino, alla ragazza ventenne dietro al bancone.
'Sono 2 euro e 90 centesimi', sento, mentre aspetto il mio pane.
'Ho due euro, non ho la borsa con me. Vanno bene due euro, eh? Poi posso tornare. Vanno bene...'.
Rincorrersi di occhiate tra le tre carnefici ragazze inconsapevoli.
'Vanno bene due euro?', continua a chiedere la signora.
Non stava elemosinando. La sua confusione era visibile anche ad occhi inesperti.
Era confusa.
La sua testa, il suo corpo, il suo incedere, i suoi gesti, la sua aura, tutto era confuso come solo l'incipiente malattia mentale può confondere.
'Vanno bene due euro?'.
Dannata generazione di commesse incantate, vanno benissimo due euro!
Ne avrei pagati cento per non dover assistere ad un empasse così privo di compassione, da chiedermi come diavolo siano state cresciute queste tre sciagurate.
Pago il mio pane novanta centesimi in più.
Ma il mio sconforto rimane il medesimo.
petunì
Capisco il tuo sconforto. E hai fatto bene ad aggiungere tu quello che mancava. Però, sai, non possiamo chiedere "troppo" agli altri, pretendere che capiscano. Probabilmente quelle due ragazze sono delle dipendenti del negozio che non possono fare sconti a nessuno e forse troppo giovani per capire il dramma dell'alzheimer. E povera signora: sola, in giro per la città, in mezzo ai pericoli. Chissà se ha qualcuno che si occupa di lei, ogni tanto. La mia collega che ha avuto il papà morto di alzheimer raccontava di quando, in pieno inverno, lui usciva di casa in pigiama e pantofole, convinto che fosse estate; doveva rincorrerlo e riportarlo in casa. Tristezza.CiaoJadexx
RispondiEliminaMa quanto mi tocca questo argomento?Io invece pretendo che capiscano.Ieri, mentre salivo al suo reparto, guardavo i "compagni" di mia nonna .Si' compagni, perche' per la bimba grande la Bis si trova nell'asilo dei bisnonni..Non ci vuole nemmeno una cosi' grande sensibilita' per rimanere impressionati e commossi da chi ti ferma per chiederti di accompagnarlo perche' si e' perso, da chi e' solo, li' a fissare il nulla, da chi urla, da chi si fa forza e sorride e da chi ti ha cresciuta e che guardandoti negli occhi e ti dice" nemmeno tu mi vuoi piu' a casa".Cazzo 90 centesimi...
RispondiEliminaSano gesto.Insane ragazzee.Ma non è colpa loro.E' un'insana crescita di perfidia e di cattiveria gratuite, una svalutazione galoppante di valori umani.
RispondiEliminaNo, non è pretendere troppo, è pretendere il minimo.Dipendenti o no, era una situazione in cui rispondere 'non si preoccupi, va bene così!', subito, però.La versione della signora era probabilmente veritiera, perchè io stessa l'avevo vista uscire dall'ospedale, ma un contrattempo come accorgersi di non avere la borsa con se' deve averla ancora di più confusa, perchè queste persone non sono in grado di affrontare un imprevisto.Ed è qui che doveva intervenire il buon senso. Io mi aspetto solo buon senso.Lo stesso buon senso di non suonare ad un cieco che indugia in mezzo ad un incrocio perchè il suo cane guida, disorientato dai lavori in corso sul marciapiedi opposto, non riesce a portare il suo padrone a destinazione.Via Borgogna, incrocio Via Visconti di Modrone, qualche tempo fa.Suonavano il clacson...In questa Milano da bere...
RispondiEliminasono senza parole. Ricordo la disperazione di mia nonna, quando negli ultimi sprazzi di lucidità, si rendeva conto di come la confusione l'avesse resa impotente. Si scusava e si vergognava, poverina.
RispondiEliminaadesso sono nove anni che è malata di alzheimer,
è quasi felice, è tornata bambina.
Possibile che la sensibilità sia destinata a svanire?
... e pensare che ero venuta a curiosare...
L'Alzheimer non rende felici nessuno. Non è solo una regressione temporale, è una perdita di riferimenti e di paletti, una perdita di identità e di autonomia. Non ho mai visto un malato di Alzheimer felice. MAI. Questo è quello che vuol credere il popolino. Ecco perchè tanta indifferenza poi .. perchè tanto si tratta "solo" di una vecchietta un po' rincoglionita! .. Che rabbia!
RispondiEliminaPer il punto di vista del malato
RispondiEliminaLisa Genova
'PERDERSI'
non rende felici perchè i malati hanno sprazzi di consapevolezza durante i quali sono investiti dai loro limiti acquisiti
RispondiEliminaLa gente ignora spesso per convenienza. Per evitare il coinvolgimento e non restare incastrata. E non si tratta della minoranza.
RispondiEliminaOppure, semplicemente, ignora perchè per conoscere ha bisogno di fare l'esperienza.