Dicevo: ho un assoluto rispetto delle vette narrative inarrivabili della Austen, ma non credo ti sia rimasto molto di suo da leggere.
No, dai, ricominciare di nuovo l’opera omnia no… Te lo do io un titolo di quelli per cui poi mi ringrazi e io gongolo come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli, perché ho la conferma che ti conosca abbastanza da sapere cosa possa piacerti o cosa no.
Perché conoscerti, ti conosco, ma diciamo che non sono mai sicura di trovarti nel periodo del razionalismo assoluto o della moglie di Breton.
Capisci che non è facile. Però ti adoro in entrambe le vesti.
Qui il soldato è tornato, dopo una settimana in cui ho fatto da madre e da padre (una settimana?), da cuoca, giardiniere, giullare, sovrano illuminato, despota, cuscino, tiranno, sorella, violinista sul tetto, derviscio, cantastorie, autista, infermiera.
Poi ho perso il senno, l’ho ritrovato, ho scuffiato, ho ritrovato la rotta.
Per finire la settimana in bellezza, sto tornando a casa in metropolitana tranquilla – omologazione salvifica – e mi arriva un messaggio: 'Ciao tesoro'.
Così, spontaneo. Temo un mancamento (Austen docet).
Come l’avevano chiamata? Pluralità di rapporti esclusivi?
Mah, io sento odor di ottavo cerchio (e a voler essere precisi sesta bolgia).
Però tu mi salvi sempre!
p.
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Blog sentimentale.
giovedì 3 giugno 2010
Ok, aggiornamenti
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