lunedì 28 giugno 2010

Brindo


Con la musica di Bregovic che mi gira in testa, mi vesto come un'invitata alla festa di Saintes Maries de la Mer.


Direi che la giornata stia iniziando benissimo.


Oggi è una giornata di ringraziamenti, inni e mantra da avverare. 


Oggi è una giornata da celebrare, perchè vi si racchiude e riassume la vita intera. 


Con i suoi eccessi e la mia passione, la sua inventiva e il mio fuoco. 


La sua capacità di unire e dividere, di creare il veleno e offrire l'antidoto.
Di decidere. Senza coinvolgermi.


La mia dannazione terrena, l'odio, il furore, l'amore salvifico, la sete, la ricerca, l'inquietudine. 


La sua munificenza e le mie miserie.


Passarci in mezzo con passo allucinato di danzatore derviscio e rosa bianca tra i denti.


Sporcarsi, ributtarsi, impastarsi. Confondersi.
Cercare di capire.
Volere, pretendere, avere. E sentirsi in colpa.


Ringraziare. 


Ridere della sua illogicità. 


Piangere per la mia incoscienza.


Inadeguatezza e sfrontatezza.
 


Stupore e gratitudine.
 


E' sera.


Sono felice e brindo.


Brindo sorseggiando Bordeaux del '71 dal poplite azzurro della mia amante svenuta.


p.

venerdì 25 giugno 2010

Emma parte...

....  Una settimana per staccare la spina, per scappare da questa quotidianita’ che mi sta devastando l’anima.
Cerchero’ una ragione per quello che sta accadendo oppure me ne faro’ una ragione…
Quanto sono intensi questi anni? I primi 30 sono stati una passeggiata rispetto agli ultimi 8!!! Chissa’ cosa accadra’ poi.
Non sono dell’umore adatto per scrivere un post degno di attenzione.
Questo e’ piu’ un saluto a Petunia!
Ciao tesoro, contero’ le margherite nei grandi prati verdi!
 
A presto,
Emma

mercoledì 23 giugno 2010

Oggi


Oggi è una giornata indefinita anche per me, che ho intrapreso la via della margherita, ricordi?
Sono felice e ne sono fiera.
Fiera è un aggettivo che mi riempie, come acqua: l'acqua entra dentro di me e prende la mia forma.
'Fiera' entra dentro di me e prende la mia forma.

I guardiani non mi hanno comunque aiutata nell'allontanare dal mio cielo notturno uno stormo di corvi neri che girava sopra di me, resistendo al vento, alla fantasia.
Stavano lì, presagio, ricordo o allerta. Non lo so, ma nessuno dei tre mi lascia tranquilla.

So di certo che non li voglio nel mio cielo giallo e non starò qui a guardarli o a farmi perseguitare.

Ho un'ottima mira. Così, di natura.
Impugno l'arma con la destra, la sinistra sotto il calcio. Piego un po' la testa in avanti, trattengo il respiro.
'Dai, spara', non credendo potessi fare centro.
L'ho fatto.
'Spara ancora' .
Un altro centro, di poco spostato a sinistra.

Non mi piacciono le armi, non servono.
Ho un'ottima mira inutile.
La userò contro questi feticci che sono venuti a ricordarmi chissà cosa.
Non so niente, non ricordo nulla, non sono io.

Io voglio solo sdraiarmi sul mio prato e guardare la luna ancora accesa nell'azzuro chiaro delle 10 di mattina di un giorno sereno.

p.

lunedì 21 giugno 2010

Presunzione


Sconto in vita il peccato di presunzione di aver creduto di poter essere madre ogni volta che lo avessi desiderato.
In questo girone ancora terreno siamo in tanti.

Ultima foto della Spagna. Sud.
Guardo la varia umanità nordica spintasi fin quaggiù.
I figli non sono da cercare, per loro.
Sono un rubinetto da chiudere.

Al Nord ci sono tantissimi bambini che vogliono nascere.
Da noi meno.
Da noi uno dei problemi più diffusi è il segreto di Pulcinella: l'età (fertile della madre).

Indignazione. Al cambiamento culturale che testimonia il decidere di avere figli sempre più in là con gli anni, corrisponde per forza un adattamento biologico.

Non è così.

Ma ci si illude che lo sia.

mari

mercoledì 16 giugno 2010

Plissè


La mia attenzione è catturata dal braccio che apre lentamente la portiera di una macchina.
Il mio sguardo vi si posa quasi incredulo.
Aspetto di vedere chi sta uscendo.
Sto spiando l'intimità di un'altra persona. Potrei far finta di nulla, continuare a leggere, pensare ad altro.
Invece no.
Ormai l'atteggiamento dell'entomologo che mi appartiene, mio malgrado, si è svegliato. E non riesco a distogliere lo sguardo da quel braccio.

Ne esce una signora anziana. Non so quanto anziana, ma da quanto posso vedere potrei dire anziana di duecento anni.
Posso vederlo meglio, questo braccio: è plissettato. Tutta questa signora è plissettata.
E lo è talmente, che con la sua pelle in eccesso, si potrebbe fare un'altra signora identica.

Il tempo passa in maniera più o meno crudele su tutti noi.
Io, semplicemente penso che un giorno potrei essere così.
Quando smetterà questa passione di tutto che mi agita sempre dentro e finirò finalmente di desiderare, potrei essere un'anziana signora plissettata.

'Mi amerai ancora quando sarò così?'.
'Magari non diventi così'.

Non ti ho chiesto questo...



p.

martedì 15 giugno 2010


Questo è un periodo strano, ne sono convinta da sempre.
Quando si scivola verso il caldo, le giornate si allungano, i tramonti si infiammano e le sere sono dolci, i ricordi, i tormenti riaffiorano con maggior forza dirompente.
Non si ricacciano indietro, non si ricongelano, si affrontano. E fanno sempre male.

Io stessa, pur non essendo così coinvolta come te, faccio fatica a credere che sia successo veramente, quando la mia mente torna in certi luoghi.

Mi piace ripensare ad una sera che era entrato al solito locale, e mi si era avvicinato (io sempre al bancone), sorridente, sornione, coinvolgente, e nel breve scambio di battute ogni riferimento era per te.
Che disperazione apprendere quella mattina cosa fosse successo durante la notte.
Una telefonata che non vorresti ricevere mai.
Che disperazione questi posti vuoti.
Dio, dammi un modo per riavvolgere il tempo, dai un finale diverso a questa storia, che non deve andare così.

Invece no, era una storia che doveva finire sull’asfalto. E nella nebbia.

‘Ma se non si vive più che di speranze e di timori, non vedendoci più, dividiamoci per il meglio, io trattengo le lacrime, tu la speranza’.

Trattieni le lacrime. L’amore arriva ovunque.
Continuerai a pensarlo, non farà mai meno male. Solo un po’ meno, per non impazzire.
Lui c'è.

p.

lunedì 14 giugno 2010

Il passato non mi da' tregua....


Oggi ho bisogno di lui.
Avviene ciclicamente…i ricordi affollano i miei pensieri, il passato riemerge prepotente e il dolore si fa sentire…ancora cosi’ vivo, cosi’ forte..com’e’ possibile?

Ieri distesa nel letto prima di addormentarmi, nel momento in cui faccio i conti con me stessa, in cui tiro le fila della giornata, in cui ho finalmente il tempo per pensare, ecco che arriva.
Ritorno a quella sera in cui ho preso in mano il coraggio e il telefono e gli ho detto “vieni li’, dobbiamo parlare”. Agitata, confusa, felice, spaventata, ero un vulcano di emozioni incontenibile, pronta ad esplodere e a colpire….

Ricordo lo sgomento alla notizia “si sono lasciati”. Il mondo mi e’ crollato addosso e anche meta’ universo…io, finalmente fidanzata, mi ritrovo a gestire la “disponibilita’” di colui che ha influenzato tutta la mia vita, di colui che non mi ha mai voluta…almeno fino ad allora.
Dall’altra parte della cornetta mi risponde “ok”.
Sono li’ che ballo su un tavolo con il cervello che lavora febbrilmente, con l’ansia che sale….sento qualcuno che mi abbraccia da dietro, mi giro, e’ lui. E’ qui, mi sta abbracciando e adesso? (mentre scrivo piango, fa ancora male…)



Devo dirgli tante cose, ho mille domande da porgli, “perche’ non mi hai mai voluta?” questa e’ la prima…invece eccolo, di fronte a me, siamo seduti, ci guardiamo, da dove comincio? Da nessuna parte perche’ lui mi bacia. Capisci? Il bacio che ho sempre aspettato (e via che ripiango..), eccolo, magico. Ho un ricordo cosi’ fisico di quel momento, soprattutto della mia mano che gli cinge il collo, che gli accarezza i capelli e li sente cosi’ lisci….mi e’ rimasta questa sensazione.
Io gli ho detto che l’avrei sposato anche subito, io non capivo piu’ niente. Lui mi teneva per mano, mi abbracciava, mi baciava, uno dei miei innumerevoli sogni ad occhi aperti??? No era realta’.



Il giorno dopo, passata la magia, mi trovo in un casino inaudito. L’amore di una vita o l’amore attuale? Dio mio….ma come si puo’ scegliere? Adesso vedo chiaro il mio punto di vista di allora…era come sempre rivolto verso gli altri e non a me stessa. Chi avrei potuto far soffrire di piu’, era questa la mia preoccupazione e non se o quanto avrei sofferto io.
Oggi non sono pentita della scelta che ho fatto, ma quali implicazioni ha avuto? Non dico che e’ colpa mia, ma se io avessi scelto lui, come ne avevo la certezza fino ad allora, forse sarebbe ancora qui…
Io non lo so, io ho la mia vita, la scelta che ho fatto la porto avanti ancora oggi a distanza di tanti anni, ma lui non c’e’ piu’ e mi manca da morire. Lui che ha accettato la mia scelta senza discussioni, lui a cui ho dedicato almeno 6 diari, lui per cui ho fatto delle figure di merda assurde, lui che era la mia vita anche se non mi vedeva, lui che quando mi ha voluta io ho detto no. Lui e’ morto. Capisci? In un cazzo di incidete, tu lo sai bene.. se io avessi fatto un’altra scelta lui non sarebbe stato su quella macchina quella sera. Pero’ so che non e’ colpa mia.
Comunque, ho voluto scrivere tutto questo come terapia, ma, purtroppo sto constatando che ho le lacrime agli occhi, non passa e non passera’ mai e il passato tornera’ quando ne avra’ voglia e riaprira’ la ferita…

Emma

....


...tesoro, stavamo postando nello stesso momento e hai bloccato il mio post!
Forse e' un bene, perche' era troppo triste e leggendo il tuo mi ha messo allegria..
Magari lo pubblico domani, non voglio rovinarti il rientro!
Pero' sai che a Bath potrei farmi un giro della citta' agghindata come ai tempi di Jane?
Il mio e' un postmodernismo romantico che cerca di prendere dal passato cio' che era bello e oggi non c'e' piu'! Nooooo, non rinuncerei alla liberta' fisica, mentale che abbiamo oggi, ne' al voto, ne' alla corrente elettrica..figurati poi il bagno, i trucchi, Internet, il blog.....non c'e' paragone, ma vorrei comunque un eroe romantico che mi invitasse a ballare....
Per quanto riguarda la liberta' che descrivi io la invidio da pazzi. Qui ho dato un'immagine di me che mi appartiene in parte e che mi ha resa schiava. Schiava del cambiarmi ogni giorno, di essere sempre truccata, precisa, perfetta... non sono all'altezza di me stessa!
Emma

Ci sono!


Eccomi, sono tornata, ciao tu!

Anche io ti preferisco di gran lunga con la tuta nera, però capisco tutto il contorno di sospiri e caviglie.
E comunque sì, trattasi di isola metafisica, posta dietro l'ipofisi, dove poter far correre l'immaginazione e creare le situazioni che vuoi, essere l'alter ego, o il controsenso di te stessa, fare-dire-baciare chi vuoi, sparare a chiunque (con l'archibugio, naturalmente).

Essere libera.

Un po' come qui. Ma con ancora meno regole.
Irrinunciabile. E' la tua parte creativa. Non potresti vivere senza.

A proposito di come ci si agghindi, in Spagna, roccaforte inglese, ho potuto osservare la varia umanità dei nuovi colonizzatori. E ne concludo che fino ai 40 hanno questo gusto randagio/inventato/nosense che fa intravedere una certa libertà (no, non di costumi!) d'animo di chi non gliene frega nulla dell' apparire.
Nelle donne questo non mi dispiace.

Oltre, cambia. Ho visto una signora sui 75(mila) anni con un vezzosissimo paio di decoltè d'oro con laccetto alla caviglia alla 'Boia chi molla', che ho altrettanto apprezzato.

Per quanto riguarda gli uomini...a casa loro ho visto mischiare Tweed e Principe di Galles, quindi vale tutto!

Poi ho visto un ragazzo spagnolo in canottiera e pantaloncini occuparsi del suo ristorantino sul mare, con pochi lettini sulla spiaggia e qualche ombrellone di palma.
E mi sono chiesta se non fosse davvero quello il senso.

p.

giovedì 10 giugno 2010

Becoming Jane…….

              


Ieri sera, purtroppo per poco perche’ devastata dalla quotidianita’, mi sono imbattuta nel film di Jane…e, in particolare, in un momento cosi’ romantico che stento a riconoscere me stessa dal tanto che mi faccio coinvolgere…

Proprio io vorrei essere vissuta allora, io vorrei vivere la magia dei balli, del corteggiamento…..sotto gli occhi attenti di genitori, dame pettegole, amiche complici, vivere la una storia d’amore attraverso sguardi, carezze rubate, baci nascosti.... dandosi del voi!

Pianti, delusioni, piccole gioie ma appaganti, aver poco ed essere felici, forse la sorveglianza rendeva tutto piu’ eccitante. Non so, so che mi sono persa nel film con la mente e con l’anima fino alla commozione. 

Tu che mi conosci, dimmi, sono cosi’?
Non mi capacito, anche se mi ritengo fortunata ad avere un mondo in cui trastullarmi! Basta aprire un libro e si cambia dimensione. Vuoi mettere la sala di un castello illuminata solo dalle candele con i nostri locali bui e rumorosi….

Mi guardo: tacchi, tuta intera con cavallo basso bocciata in settimana dal Corriere, ma che a me piace un sacco, trucco accurato, cintura aggressive…e poi mi immagino con un abito settecentesco i capelli raccolti con il cerchietto di perline….

Mah..
Emma

 

Libertade


Sono contenta che ti sia successo cosi'.

La liberta' da colui che, nel giro di 24 ore, perde la fascia con cui gli si era conferito lo status di cittadino onorario esclusivo, per indossare dipinto con la vernice sulla schiena il titolo di intruso, fa parte anche lei dell'alchimia dei sentimenti.

Quando non e' scomodato il tempo per far dimenticare un tormento (o un rimpianto), ben venga il sollievo dell'oblio.

Alle volte e' come uno stormo di uccelli che all'unisono evade dalle fronde di un albero.
Come dopo uno sparo.
Altre, e' come una farfalla che lievemente e in maniera disordinata, con quelle strane accellerate e ricadute, lascia distratta una margherita per una foglia di salvia.

In qualsiasi modo avvenga, l'importante e' che il miracolo si ripeta. Silenzioso.
Come un anestetico.

Per tornare a contemplare senza rimpianti la propria placida e accogliente risacca interiore.

p.  

martedì 8 giugno 2010

Qui

Terra di Spagna. Spagna del Sud

'Caminito que el tiempo ha borrado
que juntos un día nos viste pasar
he venido por última vez
he venido a contarte mi mal.

...

Desde que se fue
nunca más volvió
seguiré sus pasos
caminito, adiós.'


Scegli quello di Carreras, pero'. Quello cantato da chi vi ha messo tutta l'irruenza e il coraggio di battaglie combattute per cercare di restare e vivere da protagonisti un finale diverso da quello proposto da un destino distratto.

Sono qui. Tra oleandri bianchi che annuiscono nel vento, sfacciate tamerici viola, paesini candidi sparsi tra colline arse dal tempo, dal sole e dal vento.

Bambini scalzi. Tempo immobile.

Un uomo e una donna sorridono complici da un balconcino affacciato su di un cortile antico: si scambiano un bacio urgente.

Tra i rami del glicine qualche stella nel cielo ancora chiaro. E' una notte che non vuole iniziare.

...non so se torno.

p.

venerdì 4 giugno 2010

Eccomi..


In effetti di Jane non mi e’ rimasto piu’ nulla da leggere….a parte il piacere di leggere le sue opere, la cosa che piu’ mi lega a lei e’ il mondo che rappresenta, quello in cui avrei voluto vivere io.
Quando ero a Bath al Jane Austen Centre oppure semplicemente in giro per la citta’ io ero felice. Ero in un posto nuovo ma che conoscevo….una sensazione cosi’ unica e appagante..


Adesso sto leggendo Tracy Chevalier, Strane Creature, affascinante.
All’inizio lo trovavo un po’ lento, noioso, l’avevo anche abbandonato sul comodino, pero’ il pensiero dei fossili si e’ impadronito di me e ora sto continuando la lettura. Di lei ho letto tutto, non e’ come Jane Austen, ma ogni suo libro mi insegna qualcosa di nuovo. Dagli arazzi ai dipinti per arrivare ai fossili. "Quando cadono gli angeli"…la morte della bambina era stato uno shock..


Sto tergiversando.

Ieri ho letto una frase che mi ha colpita e che mi ha spiegato con estrema semplicita’ la mia curiosita’ verso i blog, verso cio’ che scrivono gli altri….insomma, non e’ curiosita’, e’ fame di conoscenza. E’, cosi’ citava la metafora del libro, e’ come alzarsi da tavola e avere ancora fame. Si’ perche’ se io leggo qualcosa che mi colpisce e che non conosco mi rimane l’appetito per l’argomento finche’ non riesco ad approfondirlo oltre….mi sono spiegata? Adoro tutti coloro che mi insegnano cose nuove.


Non ti ringraziero mai abbastanza per Harry Potter…ma quanto ero prevenuta?

Adesso sono in una fase di liberta’. Liberta’ dalla schiavitu' psico-sentimentale del sovversivo.
Magicamente non mi interessa piu’. Non so come accada questo processo….da un giorno all’altro svanisce tutto, non mi importa se c’e’, se non c’e’, se rimane o meno.
Forse non aveva niente da insegnarmi. Ne’ Tagore, ne’ Neuromante, lui non mi ha regalato niente. Non ne e’ valsa la pena.


Quando sono razionale??? Veramente? Io sono contenta che tu mi conosca. E’ una sicurezza. Se mai dovessi perdermi saprei di avere un’ancora di salvezza.
Anche se non sei mai sicura di come mi troverai (anche se dubito di questa cosa..), abbi almeno la certezza che sia testa o sia croce, per te non conta, non trovo la metafora adatta per spiegarti che qualsiasi “io” e’ pronto ad accoglierti!

I tuoi figli sono arricchiti da tutto cio’ che fai. Il vero soldato sei tu che sei in prima linea…lui e’ il governo che decide le guerre che devono combattere gli altri….scusa, non prenderla come una frase troppo cattiva, ma sai che io tifo sempre e solo per te e in questa situazione non potrei mai reggere come te..

Ciao tesoro e poi???? Cullata dalla metro mentre scruti e indovini le vite di chi ti circonda, hai avuto il piu’ dolce dei risvegli… qual e’ il potere nascosto della parola “tesoro”?



Si’ pluralita’ di rapporti esclusivi. Siamo talmente generose e prodighe verso gli altri che siamo capaci di rendere e far sentire unico chi ci incontra e ha la fortuna di accendere il nostro interesse. E’ un dono…non e’ ipocrisia, non merita l’inferno. Il purgatorio ci sta, sicuramente, ma a volte espiamo vivendo, lo sai quanto siamo brave ad autopunirci e a sentirci in colpa… pero’ credo di non essere in grado di sapere come verro’ o verrai giudicata quando sara’ il momento. So solo, per quel che ti riguarda, che vedo tanto bene intorno a te, per me sei piu’ che salva!



Emma
 

giovedì 3 giugno 2010

Ok, aggiornamenti


Dicevo: ho un assoluto rispetto delle vette narrative inarrivabili della Austen, ma non credo ti sia rimasto molto di suo da leggere.
No, dai, ricominciare di nuovo l’opera omnia no… Te lo do io un titolo di quelli per cui poi mi ringrazi e io gongolo come un bambino davanti ad un negozio di giocattoli, perché ho la conferma che ti conosca abbastanza da sapere cosa possa piacerti o cosa no.
 
Perché conoscerti, ti conosco, ma diciamo che non sono mai sicura di trovarti nel periodo del razionalismo assoluto o della moglie di Breton.
Capisci che non è facile. Però ti adoro in entrambe le vesti.

 
Qui il soldato è tornato, dopo una settimana in cui ho fatto da madre e da padre (una settimana?), da cuoca, giardiniere, giullare, sovrano illuminato, despota, cuscino, tiranno, sorella, violinista sul tetto, derviscio, cantastorie, autista, infermiera.
Poi ho perso il senno, l’ho ritrovato, ho scuffiato, ho ritrovato la rotta.

 
Per finire la settimana in bellezza, sto tornando a casa in metropolitana tranquilla – omologazione salvifica –  e mi arriva un messaggio: 'Ciao tesoro'.
Così, spontaneo. Temo un mancamento (Austen docet).


Come l’avevano chiamata? Pluralità di rapporti esclusivi?
Mah, io sento odor di ottavo cerchio (e a voler essere precisi sesta bolgia).
Però tu mi salvi sempre!

p.