giovedì 26 maggio 2011

Di natura steineriana


Riconfermo le stesse sensazioni, di ritorno emozionata da un incontro alla scuola materna.
Non sono ancora riuscita a partecipare ad un'occasione del genere senza commuovermi, per la passione e la cura che vedo infondere, principalmente.
Riporto quanto scritto un anno fa:

Sono di ritorno dalla riunione indetta dalla scuola materna del primo-gemito (4 anni, primo anno) e mi sento come se fossi tornata da un’immersione nelle vasche di Lourdes.

La direttrice della scuola è una donna di 70 anni estremamente colta e lungimirante, di aperte vedute, di quelle che hanno capito prima di tanti altri l’importanza della pedagogia e dell’educazione dei bambini nelle scuole, che hanno fatto la contestazione, di quelle che non mollano mai, che riescono a cambiare le cose, in meglio.
Una donna dall’autentica natura steineriana.
Impronta che è riuscita a dare alla scuola in questi felici 5 anni di gestione.
Ha parlato dell’importanza di non imporsi con i bambini, ma di saperli ascoltare sempre, di non creare una chiusura neppure quando vengono messi in ‘sospensione’ perché non si sono comportati bene.
Di fare in modo di coltivare il meglio di loro, di suscitare l’interesse e la passione, il gusto di fare una determinata esperienza o attività.
Ha sottolineato l’importanza di esortarli a provare nuove attività creative.
Di sperimentarle attraverso l’arte: l’estetica che diventa etica.
L’esortazione al fare è anche esortazione ad assaggiare, per quanto riguarda il cibo, che non viene imposto. 

Viene creata la curiosità che ad un certo punto diventa coraggio di provare.
Ha esaltato l'importanza del rispetto dell’individualità di ogni bambino.

Pensavo a me stessa, a quanto mi facesse bene ascoltare quelle parole: io, genitore-educatore che troppo spesso mi impongo con i miei figli e nonostante i libri, gli esami di coscienza, i continui confronti con pedagoghi di ogni sorta, rischio a volte il dispotismo.

Pensavo alle maestre del mio primo-gemito che mi parlano da tutti i lavori esposti sui muri e intorno alla sua classe di voglia di ascoltare, di far fare, e anche se non vengono bene, sono sinceri e appassionati e ogni lavoro viene messo in rilievo, sotto il suo personale riflettore, con la spiegazione a lato di chi ha avuto la voglia di sondare l'insondabile, perchè quei lavori sono l'espressione personale di un piccolo spirito che si sta formando.

Infine pensavo al primo-gemito, che si alza la mattina contento di andare a scuola, perchè sa che lì può sentirsi libero.

petu conservativa


 

4 commenti:

  1. Qualche cosa sarà pur cambiata almeno nella scuola materna.
    mamme più vecchie ,educatrici più esperte  o viceversa .
    Sapevi e hai premesso.

    fede

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  2. cavolo fede, a volte sei graffiante.
    Molto onestamente si tratta di fortuna...
    (Le mamme più vecchie, invece, fanno danni più grandi. E si sentono).
    petu

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  3. Condivido quanto hai scritto. Mi ha fatto piacere leggerti.

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