martedì 29 marzo 2011

Buon compleanno Emma! (Martini?! Ther's a party!)

martini
Da noi i festeggiamenti per i nostri reciproci compleanni durano in media 2-3 giorni.
Ieri era il giorno ufficiale del compleanno di Emma.
Diciamo, però, che è stata più che altro una prova, nella prima parte della giornata e un festeggiamento privato, nella seconda.
Oggi tocca a noi!
Quindi:  


Tanti auguri Emma!!!



Forza, unitevi ai festeggiamenti, ricchi premi e cotillon! L'aperitivo è iniziato (chissenefrega se sono le 10,30 di mattina!), evvivaaaaaaa!

lunedì 28 marzo 2011

male


Speravo in una giornata migliore. 
Ormai e' quasi finita.
Il giorno speciale, quello che capita una volta all'anno se ne va.
Mi lascia un anno in piu'.
Mi lascia altre parole che non sono quelle che cercavo.
Mi lascia una nuova eta' da cui ripartire.
Mi lascia la certezza delle mie illusioni.
Mi lascia nuove delusioni.
Ma questo accade nel mondo virtuale che rappresenta la parte dell'anima piu' profonda e nascosta.
Nel reale, non ho permesso a niente e a nessuno di impedirmi di soffiare sulle candeline rosa mentre una vocina cantava tanti auguri e due paia di manine applaudivano ignare e felici per me.

Emma
Candeline

 

domenica 27 marzo 2011

bene


Mi piace scrivere la domenica sera.
Soprattutto quando passo una domenica tranquilla.
Non è facile per una che non la sopporta, la domenica.
Il pomeriggio, poi, mi ucciderei nonostante gli affetti!
A metà settimana avevano soffiato venti di guerra che facevano presagire un fine settimana di combattimenti.
Invece è andato tutto bene.
Nessuno ha rotto le palle (con permesso).
Nessuno si è messo di traverso.
Tutti sono stati comprensivi.

Decisamente non sono più abituata...

petu peace and love

venerdì 25 marzo 2011


Vorrei parole dolci.
Non mielose e appiccicose.
Dolci, cullanti, carezzevoli.
Vorrei riceverne, ascoltarne e altrettante donarne.
Parole che sottendono una forte volonta’ di esserci, di accompagnarsi, di tenersi per mano, di abbracciarsi.
Una musica rilassante, quella che si trasforma in un jingle terapeutico.
Parole senza interpunzione…uno scorrere liscio, pulito, trasparente.
Spesso, pero’, mi ritrovo con parole che sono come  i gradini di una ripidissima scala, che pur portando ad un’agognabile perche’ fantastica vetta, richiedono infinite soste per riprendere fiato.

Emma

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martedì 22 marzo 2011

non è qui


Vorrei un luogo dove l'infanzia possa essere considerata consuetudine e gli spazi siano adatti a dare libero sfogo alla creatività. 
 


Dove l'infanzia sia normalità. 


Semina. 


Attesa. 


Raccolto. 
 


Un luogo in cui sia accolta dalla curiosità del nuovo contro il contenimento da aspettative.
 


Dove le attitudini e i sentimenti sperimentino fino a definirsi al di là delle distorsioni che discendono dalla volontà di possesso.

Non è qui.

Petunia

lunedì 21 marzo 2011

glielo devo


Risotto carnaroli con fondente di cipollotto di tropea, spuma di provolone del monaco e riduzione di vino aglianico.

Baccala' cotto a bassa temperatura con crema di datterini, gelato al basilico, mozzarella di bufala campana e mirtilli.

Bocconcini di pescatrice con spinaci, uvetta, pinoli, maionese alla mela verde e fiori.

Crema di topinambur, schiuma di formaggio di pecora sardo, croccante di topinambur e salsa di menta.

Mousse di cioccolato con cuore di liquirizia guarnito con menta cristallizzata.


Ristorante Alice, Milano.

Petunia commossa e felice

domenica 20 marzo 2011

....Cosi'.


Semplicemente pensavo che per predisposizione o abitudine, ci sono persone piu' abituate di altre alla rinuncia e alla sofferenza, a mettere gli altri davanti a se stessi.
Io credo di essere tra queste.
C. mi ha formata in questo senso. Anni di rifiuto, di pianti, di quelli che lasciano il segno, di illusioni, di amore che arriva all'idealizzazione, mi sono rimasti dentro.
Nonostante questo gli ho sempre sorriso. Fedele alla regola del meglio piuttosto che niente.
Ora, a volte ho la percezione che questo modo di essere non sia facilmente compreso.
Ma non solo nel perche', cioe' perche' rinunciare o soffrire anche volontariamente, ma nella parte che a me sembra piu' naturale, il saper trasformare qualcosa di negativo in qualcosa di positivo.
Non posso avere tutto, prendo quello che posso e me lo faccio bastare, e' un dono anche questo.
Capisci Petu?
Per me e' assolutamente normale. a volte doloroso ma possibile.
Non posso scegliere di amare o odiare. Amo e odio.
Quindi se voglio bene a qualcuno, qualsiasi cosa succeda il bene rimane.
E avere la possibilita' e la volonta' di condividere qualcosa perche' deriva dall'affetto, dall'affinita', dalla stima, dal mio punto di vista e' un grande dono e buttarlo via sarebbe la vera insensata rinuncia.
Resta il fatto che questo e' cio' che penso io, e' cio' che sono io.

Emma



 

venerdì 18 marzo 2011

Capita..


La piccola apre le danze in notturna....
Ben nove volte.
Ovunque...la mia chioma viene sapientemente ornata da pezzi di spaghetti....
L'amuchina non basta a togliere dalle mani questa intensa fragranza la cui durata dovrebbe essere studiata dai migliori esperti dell'arte dei profumi.
E sia..alla fine crolla.
La grande, in diurna, decide di dimostrarmi che lei sa fare di meglio...
E il tappeto conosce nuovi disegni molto astratti ma infinitamente concreti e mentre la piccola incosapevole ci danza in mezzo portando ovunque queste tracce della tragedia in atto, la grande ripete l'esperienza per ben diciassette volte...
E mentre fuori il sole splende in una meravigliosa giornata di marzo penso che alla fine tutti gli asciugamani di casa dovevano essere lavati...che i pavimenti andavano ri-lavati...che il piumone era tempo di mandarlo in tintoria, che il tappeto lo cambio e mi rendo conto che i pigiami non bastano mai...

Emma

giovedì 17 marzo 2011

Prova-vera!


Questa vita e' una prova.
E' soltanto una prova.
Se fosse stata una vita vera
avremmo ricevuto maggiori istruzioni
su dove andare e cosa fare.

Emma, rubato ad un anonimo piu' illuso di lei.

mercoledì 16 marzo 2011

martedì 15 marzo 2011

equilibrio II


Oggi mi piaccio primo perchè mi viene da ridere a prescindere. 


Secondo perchè mi sento un sistema in equilibrio. 


(Ciò non significa che lo sia, ma è sufficiente sentirsi per andare già bene!).


Sono un sistema complesso in equilibrio.
Le mie variabili termofisicodinamiche quali pressione (livello di stress), volume (umore) e temperatura (temperatura, o scalmane, come si vuole), sono, alla fine, stabili nel tempo.


Se tendono verso un estremo o l'altro, vengono quasi immediatamente riportate sui valori normali dal sitema autoregolante di feedback negativo (come quello che esiste tra la Terra e il Sole).


Quindi se un giorno mi viene voglia, che so, di lanciare un messaggio nell'iperuranio...track. Impossibile.
Il sistema di autoregolazione controlla le informazioni esterne che giocano a mio favore e  mi dissuadono dal farlo, riportando l' equilibrio.

 


Pazzesca 'sta cosa, Emma, ma finchè dura, lupus!

Petunia lupus fumosus superior stabat


Che indolenza....

Per la via di "poi, poi", si arriva a casa di "mai, mai".

E

Chi non vuol far fatiche, il terreno gli produce ortiche.


Emma

giovedì 10 marzo 2011



Lascio che la musica arrivi in cuffia in modo randomico.
Accolgo canzoni allegre, tristi, vicine e lontane dai miei gusti.
Cosi' oggi.
Lavoro lungo ma tranquillo, senza interazioni. Senza parole.
Io, il PC e la musica.
In lontananza un sottofondo di immagini e pensieri.
Penso che da qui si puo' sparire da un secondo all'altro..puff...dissolta...

Emma

P.S. I miss you.

martedì 8 marzo 2011

Io aspetto


E’ che io, quando una persona mi promette qualcosa, ci credo.
Se mi dice di aspettare, aspetto.
Se questa persona dimentica. Io continuo ad aspettare.
Sono capace di aspettare anni con una fiducia incrollabile che non sia invano.
 
Se mi dicono parleremo, io ci credo.
E predispongo l’animo a che questo accada, prima o poi.
Le parole non mancano.
Mancano solo per me.
 
Ma io aspetto, perché mi si era promesso che avremmo parlato e quindi è solo questione di tempo.

Io aspetto.
Seduta sul senso di colpa.
Di un altro.
 



Petunì long lasting

lunedì 7 marzo 2011

adattamento


Ormai giro con taccuino e matita appesi al collo, perchè ricordarsi le cose recenti è diventato pressochè impossibile senza supporto cartaceo.
Iniziavo anche a preoccuparmi, considerando che a volte mi capita di dire una parola e sorprendermi perchè inspiegabilmente nel momento in cui la dico perde di consuetudine, mi sembra nuova, nutro dei dubbi sull'averla pronunciata correttamente, sembro tonta anche...come questa sera, dico ai bambini 'in Marocco' e mentre dico Marocco penso 'ma si dice marocco? Ma può essere una parola così strana?', capirete che la preoccupazione è lecita!

Beh, mia sorella mi dice che il suo primogenito maschio vorrebbe tanto un gioco per la Wii che si chiama Epic Mickey.
Benissimo.
Lo scrivo, però, malauguratamente su un biglietto volante e non sul mio taccuino da collo.
Il biglietto volante lo perdo dieci minuti dopo.
Oggi, capitando per caso davanti ad un negozio di videogiochi, come un qualcosa che emerge piano dal sonno della memoria, mi ricordo del discorso di ieri.
Ma, ovviamente, non del nome del gioco.
Fa niente, con passo deciso e fare sicuro, mi avvicino all'inconsapevole commesso.
'Sarò approssimativa, ma ho una grande fiducia in lei'.
'Mi dica'.
'Dunque cerco un gioco....'.
'Innanzitutto per...'.
Io, già nel marasma, 'DS'.
'DS'.
'Dunque il nome è tipo Old Fashion Michey...Old Style Mickey'.
Perdendo un po' della mia sicurezza iniziale, sottolineata da pericolosa translucenza in zona T, in costante aumento.
Cerco di aiutare il povero commesso e tento un cauto 'Il protagonista dovrebbe essere topolino vecchio stile, sa, con i pantaloncini rossi con i bottoni gialli...'.
'Ah siiii! Ma è per la Wii!'.
'Sì, certo, per la Wii, evviva!!'. Per confondere le acque.
Va nel retro e inizia a ridere, esce e mi dice 'Old style...per quello mi diceva Old style'.
Io che non resisto a qualcuno che ride di gusto, mi metto a ridere a mia volta e restiamo così piegati in due come due deficienti, a chi smette per primo.
Cerco di ridarmi un contegno, ma ormai, lucida come un merluzzo del Baltico, gli lascio anche la sindone sul bancone di vetro temperato.
Pago in fretta ed esco.
Mamma mia, tra lo sforzo cognitivo e l'imbarazzo ero esausta.
Il dottor Saganaki, Suzuki...del Brain training mi da solo 56 anni, come risultato delle mie performance. E pensare che ero partita da 83, quattro anni fa , quando di anni ne avevo solo 35!!
Quindi ottimismo, anche questa volta il futuro non può essere che in discesa...discesa, è giusto? Si scrive così? Mah...

petunia che ripesca
 




Vuoto, voragine, vuoto.
Fossa profonda.
Salto.
Oscurità. Tenebre. Oblio. Ombra.
Soffoco per mancanza di luce.
Per mancanza di aperture.
Riferimenti smarriti.
Rinuncia.
Tenacia.
Rinuncia.
Tenacia.
Resisto.
Esisto.
Esito.
Gemito.
Stilla.
No.
Vittoriosa sconfitta.


Emma

domenica 6 marzo 2011

Cambiamento


- Da domani nuova vita

- Si', si' Emma, l'ho gia' sentita questa..

- No, davvero, poi e' marzo...

- Si' poi viene aprile e hai iniziato a parlare di cambiamento che era....si', marzo, ma del 19qualcosa..

- Eh, ma questa volta..

- Cosa? Cosa cambia? Altro taglio di capelli per evidenziare la rinascita??



- No, no, qualcosa imparo dal passato..soprattutto se riguarda l'estetica.. Vorrei cambiare dentro, non
  fuori..

- Certo, quindi?

- Quindi cambio, non l'hai capito?


- Emma, ascolta me: l'unico modo per iniziare a fare qualcosa è smettere di parlare e iniziare a fare..
  e tu non riesci a stare zitta.

- Oh, ma con me sei proprio stronza.

- Si' con me non cambiero' mai.




Emma e l'autoconvincimento

giovedì 3 marzo 2011


Perdo per forza di volonta'.
Perdo perche' in alcuni casi vincere e' ingiusto.

Ma....


Lavorare
Emma e l'automotivazione.....Can I? Do I?

martedì 1 marzo 2011

l'importante è capirci

Così ripasso, dannazione, che è tempo di esami.
Dunque, oggi parliamo di 'locus of control', che c'è anche su wikipedia, così lo copio:

 


 Nelle scienze psicologiche, il termine di derivazione anglofona Locus of control, indica la modalità con cui un individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti da suoi comportamenti o azioni, oppure da cause esterne indipendenti dalla sua volontà. 


 


Attenzione, signore e signori, perchè le femmine ce l'hanno interno, cioè pensano che ad ogni loro azione corrisponda una reazione, o conseguenza, positiva o negativa (e che quindi produca una sensazione di merito - raramente -, o colpa - spesso-), con tutto ciò che ne consegue.

Gli uomini ce l'hanno esterno, ossia non è mai colpa loro.
Gli eventi della loro vita sono colpa degli altri, in primis, poi del tempo, dei
retaggi storici, del mondo.
Quindi loro sono fatti proprio così. 

Però...c'è un però!
Adoro i miei manuali, perchè finiscono sempre come Report, con la notizia positiva che offre una speranza:
sviluppare la CONSAPEVOLEZZA aiuta.
Quindi perseverare (si legga 'non diventare persone consapevoli')  potrebbe essere diabolico.

Meditate, signore e signori.

Petu e l'inarrestabile corsa ad ostacoli verso la dimensione psyco