Anche questa dicesi strategia di coping.
Non importi l'ortodossia, certo, si dovrebbe rimanere entro certi limiti, altrimenti non sarebbe più coping, ma a volte l'importante è il risultato.
Il mio personalissimo risultato è stato raggiunto tramite:
- buon senso a suggerirmi 'tieni duro, poi passa';
- esercizio aerobico (saltare con Empire state of mind a volume molesto, con i bambini in cucina);
- 8/9 ore di sonno per notte;
- detossinazione alimentare (riso thai, quinoa, frutta, radice di spertucola, verdura e H2O);
- venti di oriente che hanno soffiato sul cumulonembo tossico che oscurava il mio cielo azzurro (la provvidenza!).
Se non fosse per le zampe di gallina, sarei perfetta!
petu-feli
Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere. Blog sentimentale.
giovedì 29 settembre 2011
No, maa...faccia pure
Forse...
Il modo migliore per affrontare gli stronzi e' non cagarli.
Va be', scusate, e' stata un'illuminazione improvvisa.
Emma
mercoledì 28 settembre 2011
Che passa oggi?
“Grazie Roma”
….ahahah…una milanese più che doc come me che ascolta Grazie Roma????
Mi manca da morire la parlata romana. Il vecchio lavoro, il mio nome sempre troncato, io stavo un sacco ad ascoltarli.
Mi piace ascoltare le persone quando parlano. Non solo per quello che dicono, che a volte mi farebbe fuggire mooolto lontano, piuttosto gli accenti, i modi, le espressioni, le parole e quella parola o frasetta che ognuno di noi fa sua e ripete e ripete e ripete, senza nemmeno accorgersene. Che ne so, dal “cioè” al “da questo punto di vista”, da ”cazzo” all’irripetibile!
Adesso non mi vengono in mente tutte..ops, non ascolto poi così bene!
Qui e’ divertente, milanesi, toscani, siciliani, calabresi, liguri che confrontano modi di dire e discutono l’apertura della “e”….e l’accademiadellacrusca.it fa da giudice!
Ultimamente ascolto tanta musica. E’ il mio modo per stare tranquilla.
Emma
lunedì 26 settembre 2011
Non mi rispondi....
L'ho capito venerdi' che qualcosa proprio non andava...
Si torna dunque al 2006?
In attesa di sentirti, leggiti il mio inizio giornata/settimana, velocemente scritto durante un meeting:
Buongiorno mondo, si fanculizzi questo lunedi'.
Si', si', perche' non e' accettabile arrivare in uff, essere aggredita da una cimice e, conseguentemente, volare a terra inciampando con la sedia, facendo un tonfo la cui portata "bilanci e bilacia" non avrebbero saputo prevedere.
Sticazzi, che male.
Con simultanea nonchalance, in risposta al "sei viva???" di un collega, balzo in piedi con sorriso stampato e tento di ricollocarmi alla scrivania, non prima di aver preso a calci quello stronzo di un insetto aerodinamico verde alieno.
Ora:
1. mano: si sta gonfiando e "imbluendo" a vista d'occhio;
2. gomito: rotto?? No? Fa un male cane.
3. Lato B: credo che un arcobaleno di nuances dal blu al viola vi comparira' magicamente.
Vabbe'...che figura di merda.
Emma
urlo di mamma
E' lui che mi da lo spunto, è un libro che ho dovuto comprare perchè io sono, purtroppo, così: ricucio, sì, ma vorrei anche evitare di mandare in mille pezzi.
Anch'io sono in mille pezzi: ho il cuore nel mar libico, le gambe che camminano nel deserto di sonora, le orecchie sull'everest e la testa nel 2006.
Non trovo più il mio cellu-elenina, però ho l'atro, teso, ci possiamo sentire lì, anche prima di ricucirmi, perchè credo che questa volta ci vorrà un po' più di tempo.
your petù
domenica 25 settembre 2011
Allergie.........
E ci ri-siamo, la prima lezione e' toccata a me.
Trafelata dalla prima giornata segnata dai "nonniincrociera", stendo un programma degno della mia professione di program manager e via.
Tra merende ingurgitate, corse in bicicletta e caricamenti forzati in macchina, la grande arriva in orario, perfettamente agghindata da cavallerizza in erba.
La lascio ai preparativi e comincio a vagare con la piccola tra i cavalli che subito percepiscono il mio..non agio..ma mi tocca "ezzalli" (accarezzarli) tutti.
Riesco a rinchiudere la mignon nello stanzino da cui si assiste alla lezione. Sento l'inizio dell'allergia che si impossessa di me...ma no, penso, era passata..comincio ad armeggiare coi fazzoletti, uno diventa un foglio per tener buona l'incontenibile peste.
Arrivano altre mamme.
Che scenetta.. Io segregata in un angolino, loro che se la spassano raccontandosi il piu' e il meno. Si palesa l'altra allergia..non ce la faccio ad entrare nel gruppo, osservo, ascolto, penso. Cavoli a me proprio non me ne frega niente di aggregarmi..
Le mie figlie subiranno l'asocialita' della madre, la quale passera' per quella snob antipatica...chissenefrega, l'altra allergia ha preso il sopravvento..comincia una tosse irrefrenabile, finisco i fazzoletti, la piccola vuole ancora "ezzale i clo-clok", io che comincio a chiamare i rinforzi come sempre bloccati in autostrada...
Finira', certo, casa..voglio andare a casa.
Il rinforzo arriva a fine lezione, accolto da un'ovazione di quelle mamme che ancora si chiedevano chi diavolo fossi..."ahhhhh, noi conosciamo luuuiiii" che coretto. Ormai sono in uno stato pietoso, mi do alla fuga abbandonando le creature e lasciando il piu' e il meno a chi lo sa gestire meglio di me.
Casa..finalmente..antistaminico+cortisonico+moment...ci sono volute tre ore per riprendermi.
Sono allergica ai cavalli.
Emma
venerdì 23 settembre 2011
giovedì 22 settembre 2011
12 mesi
Tempo di bilanci.
Un anno fa.
Dodici mesi cosi' intensi, cosi' vissuti da lasciare un segno indelebile.
Un anno fa un incontro.
Ora? Ora solo incapacita' di mantenere il bello che c'e' stato.
Le emozioni forti, i sentimenti veri che nascono improvvisi, che travolgono inaspettatamente la vita non si possono trasformare.
Ora lo so.
Nonostante questo io non posso chiudere. Non ne sono capace, non voglio nemmeno.
Perche'?
Lontananza, silenzio, indifferenza.
Ci si abitua a tutto.
Spero che serva, almeno questo.
Ho un sacco di dubbi su me stessa. Su cio' che vedo io e cio' che traspare.
Coincidenze..i moda' in tv ora..
Non riesco a rendere la realta' in parole.
Ci sono affetto, rabbia, tenerezza, sconforto, sconfitta.
"Tanto indietro non si torna" stanno cantando cosi'..
Emma
mercoledì 21 settembre 2011
Mi piacciono i ciuppa-ciuppa panna e fragola.
Mi sarebbe piaciuto un grande entusiasmo per la chitarra…. "bello, ma non ci vado." Tassativa la ragazzina..
Non mi piace che qui in uff diano per scontate un sacco di cose, del tipo che solo una donna possa raccogliere i soldi per un regalo. ‘sta cosa mi sta proprio sul cazzo, inutile abbellire la realta’ con parole meno scurrili..
Io naturalmente non so dire di no..idiota.
Il mio parrucchiere e’ inaffidabile nonché introvabile, questo mi e’ costato il doppio in termini monetari pur senza un risultato doppiamente esaltante.
Che altro? Equitazione e’ uno sport da ricchi, inutile negare anche questo. Io avrei preferito chitarra, ribadisco.
Ho già acquistato buona parte dei regali di Natale.
Mi sono rimessa a dieta e sono sempre più consapevole di quanto sia bello mangiare quando ne hai voglia e quello di cui hai voglia, ricompenserò la mancanza con altrettanto nervosismo.
Per ora può bastare.
Emma
Diario di un killer anaffettivo
Voler sentirsi parte dell'universo mondo, in pace con la natura, esseri umani compresi.
Professare l'amore universale che tutto sana, buttarsi per terra e veder sbocciare tutt'intorno fiori profumati e piante rigogliose, talmente l'energia emana da te.
Lanciarsi nello spazio siderale e fondersi con il cosmo.
Abbracciare il tutto e vibrare come una stella danzante.
Sorridere per una felicità più grande.
Non riuscire ad evitare un contrattempo uscito dall'ombra del lato oscuro, imbracciare il fucile a cannemozze da una parte e la scure da guerra dall'altra e far salter teste in una scia di sangue e vendetta splatter.
Come si dice? Ah, sì, ipocrita del cazzo. Così, volgare e dispregiativo...
petunì
martedì 20 settembre 2011
resistenza attiva
(e il video la vie en rose di destra sull'home page)
p.
mercoledì 14 settembre 2011
Spazio-Petu riservato (ai soli buddha). Astenersi perdigiorno.
"Cos'è un buddha?
Un buddha non è un Dio, un santo, un superuomo o un essere sovrumano.
E' uno di noi.
Uno qualunque.
E' semplicemente uno che ha eliminato la sofferenza.
Non dal mondo, ma da dentro di sé.
Non soffre più.
Non s'adira.
Non odia.
Non prova gelosia, invidia, rancore.
E neppure tristezza, ansia, angoscia.
E neppure bramosia, avidità, egoismo.
Ma cosa vuol dire: che è un apatico, indifferente, senza sentimenti?
Nossignori.
I sentimenti ce li ha.
Tutti.
Ma non li esaspera.
Non li fa crescere.
Non se ne fa schiavo.
Non li alimenta.
Parlo di quelli negativi.
Alimenta soltanto quelli positivi.
Che sono serenità, pace, allegria, gioia, armonia, amore.
Riesce cioè a rimanere sereno dentro di sé nutrendosi di sentimenti positivi, godendosi i sentimenti positivi e neutralizzando i sentimenti negativi.
La sua mente è sempre serena, calma.
Vive di gioia, di allegria, d'armonia, d'amore.
E infonde intorno a sé gioia, armonia, amore, allegria, buonumore.
Perchè ha conquistato la serenità."
Giulio Cesare Giacobbe COME DIVENTARE UN BUDDHA IN 5 SETTIMANE, Ponte alle Grazie
(e gli piace il samba! E' l'uomo giusto per me!)
petu e l'Asse Buddha-Brasile
martedì 13 settembre 2011
figli maschi
Sciagurate dispensatrici di medicamenti malsani!
Perché nel grande disegno pedagogico genitoriale, invece di instillare sensi di colpa con quel certo grado di piacere perverso e autogiustificante, ordito a presunti fini contenitivi e di controllo, non aiutate a crescere incoraggiando?
Perché devo sentire ancora dalla Madre di un Uomo “Maschi? Fedeltà assoluta sempiterna”.
Io non voglio fedeltà assoluta sempiterna dai miei figli maschi.
Vorrei poter augurare a ciascuno di loro un sorriso da uomo libero e un cenno di saluto della mano, dal ponte passeggeri di una nave che sta lasciando il porto.
petunia
sabato 10 settembre 2011
E’ che se non si e’ dentro una situazione e’ difficile contestualizzare, capire, commentare.
Molte cose di quello che mi sta capitando non sono chiare nemmeno a me.
Conosco i lati positivi e negativi di una persona molto bene, nonostante cio’ non ne vengo a capo.
Perche’, insomma, i sentimenti sono altro, non categorizzano, non archiviano pratiche o casi classificandoli metodicamente.
I sentimenti sfocano il reale, lo sfumano continuamente..
Cosi’.
Emma
giovedì 8 settembre 2011
Entro...login, semplice, abitudine ormai consolidata.
Non volevo pero'.
Sono testarda anche con me stessa.
Ho scritto ovunque, tranne qui.
Difficile incatenare le parole, alla fine esplodono e fanno anche piu' danni.
Libere e sciolte non si gonfiano di significati inutili.
Ma non qui, per ora non qui.
Emma
martedì 6 settembre 2011
Irriducibili
Ho letto La solitudine dei numeri primi e ho pensato che questo Paolo Giordano fosse stra-ordinario per la completezza della sua testa: laureato in fisica teorica e allo stesso modo capace di mettere in parole situazioni, sentimenti e caratteri così profondi, poliedrici e difficili.
Ero reduce dalla lettura di La vita e il tempo di Michael K (poi per fortuna lo sfondo era la grecia, altrimenti c'era da spararsi) e mi sono ritrovata a riflettere sulla similitudine tra due personaggi, Alice e Michael, due irriducibili.
Gli irriducibili vivono la propria vita senza chiedere nulla gli altri.
Una vita che prima o poi suscita in qualcuno la voglia irresistibile di cambiarla. Per redimersi.
Ossia, uno con lo spirito del missionario incontra prima o poi, per sua stessa elezione, un irriducibile e pensa che se lo riuscirà a salvare da se stesso, avrà assicurata la redenzione.
(Questo pensiero nel missionario è a livello di latenza, però).
Invece l'irriducibile non può cambiare.
E il missionario si frustra in maniera irrimediabile.
L'irriducibile non vuole nulla.
Di sicuro non vuole cambiare. Non considera alcuna alternativa.
Non vuole nulla dagli altri, tanto meno affetto.
Ne è disinteressato, semplicemente.
L'irriducibile vive ai margini, senza che gli altri neppure se ne accorgano.
Probabilmente suscita angoscia.
Ma questo è un problema solo per chi la prova.
petu
giovedì 1 settembre 2011
Routine, sì grazie
Rieccomi in cucina, dopo la doccia quotidiana dei piccoli, puliti e profumati nei loro pigiamini.
Farfalline al pesto, ma anche un po' di riso Thai per me, così profumato, che mi porta là ('da passare volando a pochi centimetri sul grano della mia terra').
Una scottata al filetto di tonno, mentre condisco valeriana e pomodorini pachino tagliati in due.
Metto sul piatto e guarnisco con glassa di aceto balsamico e sale nero delle Hawaii (magari lo fanno a Cinisello Balsamo, ma vuoi mettere?).
Ascoltiamo Lucio Dalla, 1979.
I bambini mi dicono 'che buona cena tranquilla, mamma'. Devo investigare meglio sul significato che attribuiscono al termine tranquillo.
E io sono felice.
E' così. A me salva la routine da accudimento.
Non da intrattenimento, ideale irraggiungibile.
Da accudimento.
Va bene così.
petu