lunedì 30 maggio 2011

go home!


Milo e La Petu
laggiù, nel cuore verde della Patagonia,
Enel go home! 

domenica 29 maggio 2011



Penso che un percorso di crescita e di conoscenza di se', implichi l'apprendere, il riconoscere e l'accettare i propri limiti.
Mi riferisco a quelle peculiarita' caratteriali che possono essere limitanti nel rapporto con altri.
Ora, la scelta puo' ricadere sul migliorarsi e domarsi o sul prendere semplicemente coscienza e subirne le conseguenze.
E' vero che ci sono dei lati del proprio carattere che e' difficile segregare in qualche angolo, forse perche' fortemente radicati.
In questo caso pero', l'evidenza che questi minano lo scambio o addirittura lo escludono non ammette scusanti.
Non e' ammissibile far ricadere su altri colpe o accuse che abbiamo generato noi stessi.
Credo sia immaturo e comodo tale atteggiamento.
Se le conseguente sono troppo pesanti, forse e' il caso di interrogarsi e tentare di capire, piuttosto che perseverare additando gli altri come responsaili.



Tutto qui.



Emma

giovedì 26 maggio 2011

Di natura steineriana


Riconfermo le stesse sensazioni, di ritorno emozionata da un incontro alla scuola materna.
Non sono ancora riuscita a partecipare ad un'occasione del genere senza commuovermi, per la passione e la cura che vedo infondere, principalmente.
Riporto quanto scritto un anno fa:

Sono di ritorno dalla riunione indetta dalla scuola materna del primo-gemito (4 anni, primo anno) e mi sento come se fossi tornata da un’immersione nelle vasche di Lourdes.

La direttrice della scuola è una donna di 70 anni estremamente colta e lungimirante, di aperte vedute, di quelle che hanno capito prima di tanti altri l’importanza della pedagogia e dell’educazione dei bambini nelle scuole, che hanno fatto la contestazione, di quelle che non mollano mai, che riescono a cambiare le cose, in meglio.
Una donna dall’autentica natura steineriana.
Impronta che è riuscita a dare alla scuola in questi felici 5 anni di gestione.
Ha parlato dell’importanza di non imporsi con i bambini, ma di saperli ascoltare sempre, di non creare una chiusura neppure quando vengono messi in ‘sospensione’ perché non si sono comportati bene.
Di fare in modo di coltivare il meglio di loro, di suscitare l’interesse e la passione, il gusto di fare una determinata esperienza o attività.
Ha sottolineato l’importanza di esortarli a provare nuove attività creative.
Di sperimentarle attraverso l’arte: l’estetica che diventa etica.
L’esortazione al fare è anche esortazione ad assaggiare, per quanto riguarda il cibo, che non viene imposto. 

Viene creata la curiosità che ad un certo punto diventa coraggio di provare.
Ha esaltato l'importanza del rispetto dell’individualità di ogni bambino.

Pensavo a me stessa, a quanto mi facesse bene ascoltare quelle parole: io, genitore-educatore che troppo spesso mi impongo con i miei figli e nonostante i libri, gli esami di coscienza, i continui confronti con pedagoghi di ogni sorta, rischio a volte il dispotismo.

Pensavo alle maestre del mio primo-gemito che mi parlano da tutti i lavori esposti sui muri e intorno alla sua classe di voglia di ascoltare, di far fare, e anche se non vengono bene, sono sinceri e appassionati e ogni lavoro viene messo in rilievo, sotto il suo personale riflettore, con la spiegazione a lato di chi ha avuto la voglia di sondare l'insondabile, perchè quei lavori sono l'espressione personale di un piccolo spirito che si sta formando.

Infine pensavo al primo-gemito, che si alza la mattina contento di andare a scuola, perchè sa che lì può sentirsi libero.

petu conservativa


 



La musica influenza gli stati d’animo e di conseguenza le azioni…
 Se strettamente legata a momenti forti e significativi potrebbe sviare la ragione.
Oggi sono troppo influenzabile e ricettiva.
Meglio lavorare.....senza cuffie...
Che se poi fossi solo Tisbe in questa versione tragicomica..??
Preferirei Ippolita che tranquilla ed appagata e’ semplice spettatrice di questo sogno...che ho terminato!
 
Emma criptata


mercoledì 25 maggio 2011

incubi


Quesa notte ho sognato che dei tornado si abbattevano su questo angolo di pianura padana.
Uno in particolare aveva un diamentro di una ventina di mentri e si era concentrato sulla grande rotatoria che c'è all'entrata di C..
Il cielo era plumbeo, i cumulinembo (ho studiato anch'io!) così definiti e apocalittici nei loro toni di bianco e grigio e io ero in macchina con qualcuno che guidava troppo velocemente proprio verso il tornado della rotonda.
'Rallenta, non andargli addosso, scappiamo'.
Ma lui, perchè mi ricordo fosse un lui, non mi ascoltava neanche.
Cercava di darmi questa spiegazione assurda della forza centrifuga...
Ad un certo punto sento come dei brividi nelle braccia e nelle gambe, come dei formicolii forti, incontrollabili, ma proprio fisicamente. Avevo il fiato corto e il battito accellerato.
Ero letteralmente terrorizzata. 
Ho cercato di calmarmi ripetendomi: 'Questa è la paura, è questa la paura'.
Mi sono avvolta di più nelle lenzuola e ho tentato di riaddormentarmi.

Mi è tornato in mente nel pomeriggio, questo sogno, e ricordo bene la sensazione di impotenza e terrore che invade, davanti ad una catastrofe.
Poi questa sera, guardando per caso il meteo, tra un manny tuttofare e un samsam, che il telegiornale non so più neppure cosa sia, ho visto le immagini dei tornado in America e mi sono detta...poffarre, i casi sono due: o maga, o strega!

petu in contatto cosmico

martedì 24 maggio 2011


Sto ascoltando canzoni che appartengono al periodo "politica economica"….
Insomma, canzoni che mi riportano alle sensazioni di quel periodo.
Poi pensavo ai casting.
A tante cose.
A quelle tante cose che senza di te non avrei fatto.
Tu c’eri.
Tu mi hai incoraggiata.
La musica fa viaggiare lontano.
Oggi rivedo il passato remoto e quello prossimo.
 
Tesoro Life is a flower.
 
Emma

domenica 22 maggio 2011

Sono messa male

Per un altro motivo, ma poi alla fine...


fatto sta che con il marito in viaggio di lavoro per oltre una settimana, le ho pensate tutte:
cinema, teatro, aperitivi in compagnia di almeno tre trentenni prestanti, plurilaureati e liberi tutte le sere, con i quali disquisire piacevolmente di filosofia e neuroscienze davanti a 7 campari e 10 martini, anzi quasi tutte perchè una l'avrei lasciata per tre ore ininterrotte di lettura del mio ultimo libro, dopo un bagno di due (no, voi non vi immaginate da quanto non faccio un bagno) con olio di mandorle, di macassar, di argan e bagnoschiuma alla rosa canina e al tè verde, bianco, rosso, alla magnolia e canfora ed essermi unta come un'anguilla con cinque creme diverse, antirilassamento (questa sì che mi fa restare sveglia! mannò, cutaneo s'intende!), antigambestanche, antiage, rimpolpante dove ci vuole, snellente dove non ci vuole. Profumante. 
Ed essermi messa lo smalto nero, blu, blu-viola, cappuccino, cappuccino meno latte, marron glace, verde militare, verde squillante, rosa pallido, rosso casalinga anni '50.
Dunque dov'ero rimasta, ah, sì, cena sui navigli, cena al ristorante greco, libanese, sri lanka, cena allo Yar, al giapponese, lettura delle carte in via Fiori Chiari, mano di bianco al muro delle scale di casa e al muretto del giardino con metodo tirolese.
Festa delle salamelle a Zibido San Giacomo, passeggiata sulle guglie del Duomo, lancio con il paracadute, mostra fotografica di Comte e di Skoglund, concerto all'Alcatraz.

E invece no.
Ho il piccolo con il rantolino della broncopolmonite.
Ora è un problema anche la pizza delle 19,30 con la classe del primo-gemito.
Ho osato troppo.
(Anche il muretto in giardino, ma perchè non sto zitta...)

petunì atterri(/a)ta


 

sabato 21 maggio 2011

E' raro che mi senta sola.
Anzi che mi pesi l'esserlo.
Oggi ho una sensazione di abbandono totale.
Della serie: sono cazzi tuoi, smazzateli.
Ma non sono solo miei.
Se cosi' dev'essere di sicuro ne usciro', perche' lo so che poi in qualche modo ne esco.
Ma non dovrebbe andare cosi', a volte anch'io ho bisogno di un appoggio.
Anche io.

Emma


venerdì 20 maggio 2011


Sono semplicemente giu'..
Scrivo dell'ansia della prestazione scolastica e mi ritovo ad urlare per le verifiche di italiano...
Dare il giusto peso alle cose e' difficile.
Trovare la via di mezzo...in tutto, si' proprio in tutto, perche' e' cosi' difficile?
Mi ritrovo ancora sopraffatta. Sempre piu' spesso ormai.
Non gira nel modo giusto.
La lista delle cose da fare sembra si rinnovi senza tregua.
Non e' tanto il fare, e' il pensiero di quando, come, incastrare tutto.
Una frenesia che toglie il respiro.
La sensazione di non aver nessun appoggio.
E ci mancavano le verifiche di italiano....
Chiudiamo il cerchio con l'inizio del post....anche se questa sera potrei scrivere all'infinito.
Buttare fuori tutto. Cio' che posso dire e cio' che non mi permetto di dire.
No, non posso.

Emma



 

Credo di aver sprecato gli anni passati sui banchi di scuola.
Quelle pagine che potevano arricchirmi, lo hanno fatto solo in parte,
impestate dall’ansia della prestazione che negava il gusto della scoperta, del conoscere, del crescere.
Ma io ricomincio.
Consapevole, aperta, affamata di cultura.
Voglio scambiare parole per conoscere cio’ che ignoro, per incontrare altre realta’, per non chiudermi in cio’ che sono.
L’autolimitazione puo’ trovare un senso solo nella pigrizia.
Non ci sono scuse.
Sono libera dai doveri e dalle altrui aspettative, libera di apprezzare Shakespeare, tanto poi nessuno mi interroga!
Che bello.
Pero' potevo arrivarci prima, molto prima...

Emma
 

 

mercoledì 18 maggio 2011



E’ necessario imporsi una sana gestione di questo luogo..
A volte mi sembra di esser parte di un’orgia virtuale, amici di amici di amici, un'infinita spirale, richieste scontate gettate come esche in attesa che qualcuno abbocchi.
E siamo a tre, che dopo aver capito il divieto di allungare le mani su un corpo che poi nemmeno possono immaginare si sono dileguati e anche un po' incavolati...
E non e’ una delusione, e’ semplicemente una conferma della pochezza di certi uomini.
E’ anche una liberazione, una conquista, l’aver appreso bloccare subito chi non ha parole, chi non ha sostanza, o almeno chi non mi e’ per niente affine.
Che poi va tutto bene, tutto puo’ essere lecito, ma tutto deve essere filtrato.
Ma ‘ste mani che vogliono correre subito in mezzo alle gambe…..
 

Emma

 

lunedì 16 maggio 2011

durissima

quando si cresce con certi miti


Uomini??? Indegni di essere chiamati tali.


Scusa Petu,
ma questa mattina e' gia' partita con un bel vaffanculo al solito collega stronzo.
La maleducazione non ha limiti.
Le scene teatrali per guadagnare il consenso del gruppo dei pari,....chi ne fa le spese e' l'unica donna..
Si', saro' anche in netta minoranza, ma i piedi in testa non me li faccio mettere.
Oggi e' guerra...potrei arrivare alle denunce per certi comportamenti, non ci arrivero' mai, ma di certo non mancheranno piu' velate minacce per rimettere al loro posto quei maschietti frustrati senza coglioni, ignoranti come caproni, con in testa una sola cosa.
Quello che piu' mi sconvolge e' proprio il voler farsi sentire dagli altri...questa ricerca di appoggio...capisci...sei li', in balia del gruppo...loro credono di umiliarti, illusi, cosi' mi rafforzano e la prima mail di avvertimento e' gia' partita...
Sono troppo incazzata...buon lunedi'.


Emma

domenica 15 maggio 2011

miscellaneous


Dunque, miscellanea perchè non ho granchè da dire, e quello che dirò saranno parole prive di senso fondamentale che faccia storia.
E poi scrivo con il mal di stomaco che ho litigato tutta la domenica, prima vis-à-vis e poi via sms con lui, ma non per lui, per quella...cosa si può dire per non essere eccessivamente dure, vediamo, diciamo quella inconsapevole di sua madre, per non dire zoccola, oddio non volevo, ma ormai è andata...
No, perchè io, mamma di due figli maschi, lo devo capire che cosa succede a ste madri che non coltivano interesse altro nella vita che raccogliere i calzini per la stanza dei loro figli maschi, finchè arriva una sciagurata a 'portarseli via' e queste senza calzino da raccogliere vanno in loop negativo definitivo.

A peggiorare la situazione, il marito, che si era già rotto le palle da anni di questa, se ne inventa una più del diavolo: pesca, caccia, circolo di freccette, incontri sciamanici di una settimana sul monte senza cellulari...spingendo così l'inconsapevole a riversare ancora di più le sue bramosie d'affetto sul figlio maschio, magari primogenito. Insomma, proprio quello che ho sposato io! Che sfiga.

Il buon senso mi suggerisce di fermarmi qui, ma faccio fatica veramente.
Sono anni che si mette di traverso e io non la sopporto più.
La prossima volta sposo un orfano, secondo me funziona.

petunia parenti serpenti

giovedì 12 maggio 2011

Ed e' anche una casalinga perfetta. Anche.


Eh..non potete capire.
Io arrivo, l'abbraccio, mi accomodo e la guardo.
Lei li', con quel crapino biondo, i jeans, la tavola apparecchiata ...comincia a preparare.
Con tutte le sue cosine intorno, l'aceto di mele, il passatino, e le ciotole per l'insalata. Si muove sicura ed e' organizzata. Sa cosa fare. Mi e' sempre piaciuta questa cosa di te. Tu padroneggi. Tu sai.
Io sempre seduta....non mi sembra nemmeno educato...
E la caraffa dell'acqua, e la macchina per il caffe'...cavoli, pero' ho sistemato le cialde...e quel netbook che pranza con noi, che unisce le nostre vite...
E la sig che ci voleva...con l'emaciato e i 13...
Non riesco a ricreare a parole la sensazione che mi dai...
E' come quelle volte nel ..2003 hai detto, giusto? Che poi mentre parlavi riuscivi anche a pulire  tutta la cucina con lo straccetto umido...
Io ti osservo e cerco di imparare. Poi fallisco miseramente..

Oggi sei cosi'...Petu e le sue cosine in cucina (anche se non e' bionda...):

 





 



Emma

mercoledì 11 maggio 2011

deriva


Il mercoledì pomeriggio vado a fare la spesa per mia mamma.


Non è lei che compila la lista, non potrebbe, è la signora rumena che si occupa di lei.
Giorno e notte, sempre.


La malattia l'ha fatta regredire fisicamente agli 8 mesi dalla nascita.
Quegli 8 mesi che ti permettono di mangiare solo omogeneizzati, ti fanno fare i riposini di un'ora al mattino e un paio o anche tre al pomeriggio, che non ti permettono di camminare, nè tantomeno di parlare.


A volte tenta di dire qualcosa, ma la parola si strozza in gola, si ferma ad un movimento di labbra.
E poi non ci tenta più.


Le sue capacità logiche, invece, non arrivano agli otto mesi, si fermano prima.


Dalla morte di suo marito, nonchè mio padre, è stato un lento mollare gli ormeggi, andare alla deriva, sparire all'orizzonte, piano.


Ho vissuto momenti in cui mi sono anche arrabbiata.
'Ma non conto niente per te, non contano niente i tuoi figli, i nipoti che sono qui tutti intorno a te?!'.


Dov'era il confine tra lei e la malattia?


Forse l'aveva già presa.
O forse si era già arresa lei.
Forse era stanca.
Forse è solo questione di chimica.
Ma forse anche no.


Una volta, quando controllava ancora un po' di mimica facciale, ha anche tentato di farmi una delle sue solite espressioni di rimprovero.


C'ho messo un po' ad accettare tutto questo. 


Per tanto tempo è stato un continuo inventare scuse per non andare da lei.
Era una bella signora, la malattia l'ha devastata anche nell'aspetto, anche nei capelli!
Non riuscivo neppure a guardarla.


Poi è andata meglio.
 


Oggi le sono andata vicino. 


Ho imparato che se le do un bacio sulla fronte e poi mi avvicino alla sua bocca con la guancia, sento un rumorino che so essere un bacio, a sua volta.


Poi le ho dato una mano in modo che me la tenesse bene e me l'ha stretta.


'Ciao mamma, sono io. Tu sei la mia mamma, sarai sempre la mia mamma'.


Credo abbia pianto. E ho pianto anch'io.


 


Questa sera so cosa scrivere nel mio testamento biologico, che depositerò nell'ufficio del notaio che sai.


Avrai una copia anche tu, perchè va bene il marito, vanno bene i figli, ma i fratelli e le sorelle sono un'altra cosa.
petunia

lunedì 9 maggio 2011


IBS, Amazon, l'Iper, la Feltrinelli....ovunque libri..
Questa sera vince Amazon..bel risparmio per chi ne compra in gran quantita' e anche per chi si accontenta di pochi alla volta.
Mi chiedo solo quando riusciro' a leggerli tutti...ma...non posso farne a meno.
Quando il pacco arriva e' una meraviglia...aprire, toccare, annusare, sfiorare...non mi convertiro' mai all'e-book, troppo impersonale, inconsistente, freddo.


Emma

 



domenica 8 maggio 2011

noi

Ecco, così è tra di noi.
Una comunicazione a caso, tra le innumerevoli nostre quotidiane, potrebbe essere riassunta da questa foto. 

petunì


ioeste

martedì 3 maggio 2011

New Life



Fino a settimana scorsa se mi avessero chiesto:
"Emma, cosa fai nella vita?"
La risposta sarebbe stata:
"Mi giustifico. E come secondo lavoro mi sento in colpa."
Lavori pesanti.
Costante dispendio di energia positiva.
Guadagno nullo.
Mi licenzio!
Mi sono iscritta ad un master in relazioni sane ed appaganti.
Una parte monografica dedicata all'imparare a non esserci sempre e comunque.
Tesi sulla demolizione delle aspettative.
CV vincente.
Diventero' ricca....e non e' un'aspettativa ma una certezza.

Emma



domenica 1 maggio 2011

scusa se



slitto un attimo che mi manca l'incidente diplomatico e il pacco bomba in pvt.
Per altro senza neppure regalarti risposte assolute che ti possano aiutare in qualche modo.
Io in questi giorni non so come mi sento...
Un metà strada tra la rossa prorompente segretaria di Mad Man, che la sa lunga sulla natura degli uomini e mette a tacere qualsiasi obiezione di rivalsa pseudo-femminista, e Lysbeh Salander con la sua glaciale, lucida e inesorabile capacità maschio-omicida.
A dir la verità, mi preferisco quando esco dall'esselunga con il casco da sci (vinto con i punti) in testa, perchè in mano non mi ci sta più niente, dopo una spesa del tutto istintiva e senza senso.
Suscitando l'ilarità della guardia congolese all'uscita, che sperava di emanciparsi venendo in Italia.
Mi sento più io.
E va bè, cosa ci vuoi fare.
Anche Steve Miller ha cantato le sue sfaccettature caratteriali ed è diventato una popstar.
Ecco, una popstar. Questa mi manca...

petu going to be a popstar